Gli enti pubblici e le grandi imprese lucane con più di 50 dipendenti o un fatturato annuo superiore a 10 milioni di euro che rientrano tra i beneficiari del Servizio di Salvaguardia avranno una bolletta meno cara per i consumi di energia elettrica.
Lo rende noto la direzione generale della Società energetica lucana.
Ciò sarà possibile già a cominciare dal triennio 2014-2016 poiché la Regione Basilicata, per il tramite della Sel, è entrata a far parte del “Lotto Puglia” nell’aggiudicazione della gara di affidamento del servizio di Salvaguardia bandito dall’Acquirente Unico (Gruppo Gse). Il conseguente risparmio per le imprese e le Pubbliche amministrazioni lucane in Salvaguardia, affermano dalla Sel, è elevatissimo e ammonta, per l’intero triennio, ad almeno 20 milioni di euro.
“Poiché i prezzi di aggiudicazione dei Lotti (composti da una o più regioni) sono tra loro differenti – spiega la Sel – la collocazione in un lotto piuttosto che in un altro, può significare aumento o riduzione dei costi, in termini anche molto significativi. Sulla base dei dati storici ufficiali si segnala, infatti, che mentre nel biennio 2009-2010 la Regione Basilicata, inserita nel “Lotto Puglia”, pagava un coefficiente Omega di 19,93 €/MWh, nel successivo periodo di regolazione 2011-2013, essendo transitata nel “Lotto Calabria”, ha dovuto pagare un coefficiente di 70,50 €/MWh molto più elevato di quello, pari a 17,36 €/MWh, che avrebbe pagato nel medesimo periodo se fosse rimasta nel Lotto Puglia. L’inserimento nel Lotto calabrese ha determinato una differenza di costo per le imprese e le P.A. lucane in difficoltà finanziarie pari ad oltre 50 Euro per ogni MWh consumato; a titolo di esempio, un Comune o un’impresa con consumi annui di 10.000 MWh ha pagato, al netto dell’IVA, 500mila Euro in più all’anno”
bas 07