De Filippo: “Immagine Basilicata coincidente con Colombo”

Il ricordo dello statista scomparso nella commemorazione ai funerali. Sottolineato, il legame con la sua terra, il mai abbandonato “stigma alto del Democratico Cristiano” il rapporto personale e politico nel quale non ha “fatto mancare presenza, consigli e anche critiche in alcuni momenti”

“Non penso di andare oltre la sobrietà che merita la circostanza se affermo che la dimensione sociale, l’immagine politica ed istituzionale della Basilicata si sia fatta corrispondere, per lunghi anni soprattutto ad una figura: quella di Emilio Colombo”. Lo ha detto il presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo nel corso della commemorazione fatta in occasione dei funerali dello statista scomparso celebrati nella Cattedrale di San Gerardo a Potenza.
Nel corso della sua commemorazione, De Filippo si è soffermato più volte tra il legame tra colombo e la sua terra. Lo ha fatto ricordando “quali e quanti segni conserva la memoria collettiva dei 131 comuni della Basilicata. Nessuno escluso, anche il più piccolo sa dire di Colombo, racconta aneddoti presenta opere e risultati della sua azione politica”. E ancora ha sottolineato come anche la forte tensione europeista della Basilicata sia legata al nome di Colombo. “Non mi pare sbagliato – ha detto – ricordare di come la Basilicata abbia dimostrato sempre attitudine e lungimiranza nelle programmazioni comunitarie grazie ad una familiarità con la necessità dell’Europa”.
Nel binomio Colombo-Basilicata, De Filippo ha collocato anche la ratio dell’impegno politico dello statista scomparso. “E’ nata questa alleanza – ha detto – che era politica, civile, culturale, religiosa direi, in una città di Potenza del dopoguerra che come ci dice proprio Colombo pur organizzata nella semplicità di due classi sociali che si riconoscevano e si incontravano era anche un positivo cantiere di formazioni politiche e culturali”. In questo “cantiere”, ha ricordato il presidente della Basilicata, Colombo abbraccio il Partito Popolare di Sturzo, coltivando “lo stigma alto del Democratico Cristiano al quale non ha saputo mai rinunciare nemmeno nel volgere di straordinari cambiamenti della vita politica nazionale. Una fedeltà che spiegava non come laudatore di tempi passati, o peggio con canoni nostalgici, piuttosto come convincimento che quel frutto dei cattolici democratici fosse ancora assolutamente attuale”.
De Filippo ha poi ricordato anche il rapporto personale e politico che lo univa al leader scomparso che, ha spiegato, non gli ha “fatto mancare presenza, consigli e anche critiche in alcuni momenti”. “Colombo sapevo- ha aggiunto – è un patrimonio collettivo che può sfuggire anche ad un’ambiziosa biunivocità di relazioni. Ma a me è apparsa ricca la sua parola e lucida fino all’ultimo. Non perderò mai più nella mia memoria l’ultima visita di qualche giorno fa nella sua casa di Roma, classici tedeschi ed inglesi alle spalle, affaticato nella sua poltrona abbiamo parlato per molto tempo e della Basilicata. La sorgente ancora ricca dell’impegno dei cattolici, la disarmante forza del nuovo Papa, il suo ultimo libro, l’Europa, il nuovo Governo”.
“Al Presidente Colombo – ha concluso De Filippo – vorrei rivolgere con gratitudine e riconoscenza il nostro saluto. Ultimo al suo corpo ma spero primo di una nuova lunga storia che i suoi insegnamenti e il suo esempio sapranno ancora offrire”.

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