Il consigliere regionale dell’Idv esplicita le sue considerazioni sullo stato di salute della politica regionale: “il progetto politico del centrosinistra è tuttora valido, sono inadeguati il metodo ed i comportamenti”
“In questo breve tempo di mia partecipazione attiva alla vita politica della Basilicata ho maturato alcune convinzioni che, in questi giorni, hanno trovato conferme. L’attuale stagione politica che stiamo vivendo – afferma Mazzeo – non ha precedenti nella storia della nostra Regione. La crisi economica ha messo in discussione e fatto saltare equilibri e schemi sociali. Ho sempre sperato che, davanti ai problemi nuovi, fossero messe in campo azioni politiche adeguate che permettessero di affrontare le emergenze subentranti, economiche, sociali e politiche, anche attraverso un nuovo modo di rapportarsi con i cittadini. Prima di tutto sapendone interpretare correttamente le esigenze e scegliendo le priorità da affrontare e risolvere. Purtroppo, tutto questo non sempre è avvenuto. Su questo problema generale e sui singoli aspetti dei vari settori in esame, in più occasioni, ho cercato di dare un mio contributo in Consiglio regionale. La classe politica, anche del centrosinistra, che regge le sorti della Basilicata da oltre un decennio, con ruoli diversi, non ha percepito e saputo interpretare la domanda di cambiamento. Ha continuato a gestire, sulla scorta dell’esperienza e dei metodi dei decenni passati, quando le condizioni socio-economiche e culturali erano diverse”.
“Scelte difficili, coraggiose, imposte dal nuovo scenario economico – sostiene Mazzeo – non possono essere assunte da gruppi ristretti, spesso autoreferenziali, che si arrogano il diritto di decidere per tutti. Per le nomine negli enti, nelle aziende sanitarie, negli ospedali, nei dipartimenti regionali, e tanto altro ancora, occorre il metodo della trasparenza, della meritocrazia e della decisione democratica. Per le scelte strategiche di questi giorni, come quella sulla Provincia, che sono decisive per il futuro della nostra comunità, è indispensabile un percorso largamente partecipato, democratico e condiviso. E’ particolarmente importante il coinvolgimento dei cittadini. Sul piano politico, in particolare per alcune problematiche, è indispensabile la condivisione di tutta la maggioranza e possibilmente di tutto il Consiglio regionale. Il consenso, che si acquisisce attraverso il confronto costruttivo, è quello che consente di portare avanti scelte difficili, e magari, al momento, impopolari. La questione Provincia è stata gestita con la solita logica del ‘gruppo ristretto’. Riunioni ‘riservate’, informazioni centellinate, esclusioni di molti consiglieri. In questo momento, sullo sfondo, c’è anche il problema che sta condizionando la politica di questa legislatura: le elezioni politiche, le candidature, gli equilibri interni ai partiti, specie quelli interni al Partito democratico. Spesso tutto ruota intorno a questa visione essenzialmente elettoralistica: dalla formazione della Giunta regionale, dal riordino degli enti, dal nuovo assetto istituzionale, fino ad arrivare alle nomine. I cittadini non comprendono e non accettano più queste alchimie finalizzate ad obiettivi personali e di gruppi”.
“L’antipolitica – sottolinea Mazzeo – si combatte solo rispettando, fino in fondo, gli interessi generali, usando correttamente le risorse disponibili, applicando sempre il metodo della trasparenza e della meritocrazia. Cambiare non è facile. Come qualcuno ci ha ricordato la decisione da adottare sulla Provincia Unica ha evidenziato ancora di più limiti e fragilità esistenti nella politica regionale. Personalmente, come altri, mi sono trovato in difficoltà anche perché la fase istruttoria non è stata adeguata al problema da affrontare e, soprattutto, da risolvere. Occorre riconoscere con coraggio e senso autocritico gli errori da parte di tutti noi impegnandoci a cambiare metodi e comportamenti nei percorsi decisionali che non consentono scorciatoie. Senza intenti pedagogici vorrei ricordare che maggiore serenità ed equilibrio, nell’approccio ai problemi, evitano la messa in moto di emotività rivendicative che danneggiano la coesione regionale, condizione indispensabile per affrontare l’attuale situazione critica. Il progetto politico del centrosinistra è tuttora valido, sono inadeguati il metodo ed i comportamenti”.