Napoli su incontro mondiale delle famiglie

Per l’esponente del Pdl “la costruzione del bene comune passa attraverso la solidità delle famiglie che devono far prevalere, attraverso l’istituto dell’educazione, il principio che guarda alla logica dell’essere piuttosto che a quella dell’avere”

“In un momento di grande difficoltà economica come quello che stiamo attraversando, nel quale la serenità delle persone è fortemente compromessa, si corre il serio rischio di veder vacillare il concetto e l’unione delle famiglie. Questo è un dato sociale che va letto in tutta la sua drammaticità se solo volessimo pensare a quanto destabilizzata sarebbe la nostra società se non si reggesse più sulla solidità dei nuclei familiari. Di certo la disabitudine a sopportare il peso delle responsabilità e l'assenza di un minimo di sicurezza economica sono fattori che incidono nella scelta di mettere su famiglia. Queste le considerazioni dalle quali dovrebbe partire la politica, quella che è stata richiamata all’ordine da Papa Benedetto XVI in occasione del settimo Incontro Mondiale delle Famiglie”. A sottolinearlo il consigliere regionale del Pdl, Michele Napoli, il quale fa notare che
“tocca a noi moderati cattolici il compito di trasformare in fatti i valori che caratterizzano la nostra azione politica, quelli che ci portiamo dentro per cultura e formazione.
La costruzione del bene comune passa attraverso la solidità delle famiglie che devono far prevalere, attraverso l’istituto dell’educazione, il principio che guarda alla logica dell’essere piuttosto che a quella dell’avere. La responsabilità di un uomo e di una donna, che si uniscono in matrimonio, deve essere quella di costruire e garantire il futuro alla società attraverso i figli rendendoli testimoni del rispetto per l’altro”.

“La Basilicata, in quanto regione nella quale si registrano ancora numeri importanti di unioni matrimoniali – dichiara Napoli – può sentirsi agevolata nel portare avanti questi principi. Certo, la politica sta facendo ben poco per aiutare la vita delle famiglie. La disoccupazione da noi crea disgregazione all’interno delle stesse, nel mentre i giovani vanno via in cerca di lavoro ed i genitori non possono assolvere a pieno al loro compito educativo. La società lucana appare poco supportata dal Governo regionale, che sembra vivere in un mondo diverso da quello nel quale sono inserite le problematiche quotidiane di chi vive di stenti e riesce a malapena a portare il pane a casa”.

“Già Monsignor Superbo, giorni fa – continua il consigliere – ha richiamato la politica ad una maggiore attenzione ai giovani. Ora il monito del Papa suona, soprattutto per noi, come un ultimo campanello d’allarme. Poi ci resterà il doverci accompagnare lentamente verso la bancarotta, quella di una regione che non merita ciò che la politica le sta negando. Solo parole quelle di chi governa le sorti della Basilicata, considerato che il verbo non supportato dai fatti non produce frutti.
In Lucania è indispensabile che la politica concretizzi in azioni le tante promesse, armonizzi le vocazioni del territorio in modo da renderlo fruibile alla sua popolazione, evitando alle giovani generazioni fughe verso altri lidi”.

“Così facendo – conclude Napoli – si potranno preservare le nostre tradizioni, la nostra cultura, la nostra fede che, per la stragrande maggioranza, si richiama a quella della Chiesa Cattolica, quella Chiesa che esorta sempre più la politica a collaborare per propagare i valori veri della famiglia intesa come parte essenziale della società. Noi moderati cattolici siamo pronti ad accettare la sfida”.

    Condividi l'articolo su: