‘San Francesco’ di Venosa, Mollica: ospedale svuotato

A sottolinearlo in una interrogazione il consigliere regionale del gruppo Mpa, il quale chiede notizie sulla riconversione e a che punto sono le trattative con le parti interessate

“Con l’art. 20 della L.R. 17/2011 la Regione Basilicata ha riorganizzato la rete ospedaliera stabilendo che, a partire dal 2012, l’attività ospedaliera per acuti non sarebbe stata più possibile svolgerla, fra tanti, presso il presidio ospedaliero ‘San Francesco’ di Venosa, pertanto alcune specialità riconducibili agli acuti dovranno essere spostate presso l’Ospedale di Melfi. E’ da far notare, però, che allo stato attuale, chiusi tutti i posti per acuti, l’ospedale di Venosa sembra un deserto. Della riconversione dei 97 posti letto complessivi previsti per la lungodegenza e delle attività ambulatoriali specialistiche non ci sono tracce”. Ad affermarlo il Consigliere regionale del gruppo Mpa Francesco Mollica, il quale rende noto di aver presentato sulla questione una interrogazione.

“Già in passato – fa presente il consigliere – quasi prevedendo come un chiaroveggente ciò che oggi accade, avevo espresso la mia contrarietà all’art. 20 e chiesto di mettere in campo una seria concertazione con le parti interessate”.

“Per dare in un futuro risposte concrete alla richiesta di assistenza dell’intera comunità venosina e del Vulture alto Bradano – continua l’esponente di Mpa – avevo inviato proposte di riconversione e di utilizzo della struttura del ‘San Francesco’ nella rete dei servizi sanitari regionali, chiedendo, altresì, di vincolare fondi specifici a tali operazioni. Tanto, perché preoccupato dalla considerazione che i finanziamenti, data l’esiguità degli stessi, sarebbero stati certamente assorbiti per garantire l’assistenza agli ammalati acuti e per l’emergenza, lasciando di fatto senza finanziamenti le altre attività previste presso le strutture intermedie”.

“Visto il fallimento fin qui registrato – aggiunge Mollica – occorre, nell’immediato, che vengano adottati dalla Regione e dalla Azienda Sanitaria Locale atti concreti, volti a recepire i contenuti previsti dal recente Piano sanitario regionale approvato. Occorre, altresì, dar avvio alla messa in essere di tutte le attività previste nell’Ospedale Distrettuale e, logicamente, in queste condizioni il 118 (servizio sanitario urgenza ed emergenza) deve essere rafforzato sul territorio e non può permettersi errori”.

Rivolgendosi all’Assessore alla Sanità, Mollica chiede “di conoscere se tale riconversione sia in atto, in che maniera viene fatta e a che punto sono le trattative con le parti interessate, viste anche le continue sollecitazioni che pervengono dal territorio e dai sindacati che denunciano ‘un ospedale svuotato’”.

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