Il capogruppo di Sel: “E’ nell’autonomia della Regione decidere esenzioni e modalità di compartecipazione. Si applichi la ipotesi condivisa dalla quarta Commissione e dalle stesse organizzazioni sindacali”
“Sono trascorsi 10 mesi dalla giusta decisione assunta dal Consiglio regionale su proposta di Sinistra Ecologia Libertà di rimodulare il ticket sulla base della condizione socio -economica delle famiglie lucane, adottando l’indicatore Isee quale misuratore per la definizione della partecipazione al costo della prestazione da parte dei cittadini. Un indicatore che tiene conto del reddito di tutti i componenti il nucleo familiare ma anche dei patrimoni che gli stessi hanno. E’ stata scelta la strada di far pagare in base al reddito e non il costo fisso di 10 euro per garantire sia l’esenzione del pagamento ai percettori di reddito familiare sotto i 16 mila euro e sia la gradualità della compartecipazione in base alle effettive condizioni economiche (chi guadagna di più paga di più per far pagare di meno a chi guadagna di meno)”.
E’ quanto afferma il capogruppo di Sel in Consiglio regionale, Giannino Romaniello, il quale fa notare che “sono trascorsi troppi mesi per definire le fasce di reddito e da qualche giorno si è appreso che il Ministero dell’Economia per verificare l’equivalenza del sistema adottato in Basilicata vorrebbe utilizzare il reddito Irpef piuttosto che l’Isee avendo lo stesso Ministro un sistema tecnico di verifica sull’Irpef rispetto all’Isee. Sulla base di quale principio non considera affidabile l’Isee non si capisce, considerato che lo stesso è il misuratore che si usa per tutte le prestazioni–esenzioni di compartecipazione dei cittadini alle spese (Università, tariffe di servizi, ecc.). Come Sel, fermo restando la nostra contrarietà all’introduzione del ticket, abbiamo accaduto alla sua introduzione del ticket solo perché era legata a reddito ISEE dei nuclei familiari e pertanto riteniamo non più procrastinabile la modifica dell’attuale norma regionale”.
“Siamo convinti – afferma ancora Romaniello – che è nell’autonomia della Regione decidere esenzioni e modalità di compartecipazione. Si applichi la ipotesi condivisa dalla quarta Commissione e dalle stesse organizzazioni sindacali oppure si lasci la esenzione per le famiglie meno abbienti, i pensionati ed i giovani e per la restante fascia della popolazione si applichi la norma nazionale dei 10 euro fissi chiudendo questa telenovela che ha penalizzato i cittadini fino a farli rinunciare a curarsi per l’esosità dei ticket da pagare. Il diritto alla salute è garantito dalla nostra Costituzione e se in Basilicata si hanno problemi di tenuta dei conti come nel resto del Paese, si acceleri il processo di semplificazione e razionalizzazione della spesa sanitaria e non solo, al fine di mantenere un sistema pubblico che per qualità delle prestazioni ed universalità è uno dei migliori, a differenza del privato che troppo spesso ha dimostrato di badare più ai profitti che alla qualità delle prestazioni”.