Universitari in fuga, Coldiretti: loro futuro è nelle tradizioni

“È ora che la Basilicata torni a fare la Basilicata”. Così il presidente regionale di Coldiretti Basilicata Piergiorgio Quarto commenta i dati resi noti ieri sui flussi migratori degli studenti universitari. “La nostra Regione – dice – deve recuperare la sua cultura rurale, le sue tradizioni, e su questo ricominciare a costruire il suo futuro, fatto di un’agricoltura di eccellenza, di artigianato, di turismo. Il resto non ci appartiene. Il sistema scolastico deve accompagnare questo processo, non rallentarlo o renderlo vano”.
Esaminando il rapporto dell’Istituto per ricerche e attività educative (Ipe), la Coldiretti della Basilicata ricorda che “uno studente meridionale su cinque (ben 24.000) ogni anno va via decidendo di iscriversi in un ateneo del Centro-Nord Italia. I migliori laureati poi (circa 18.000 all’anno), secondo dati Svimez, trovano lavoro e si trasferiscono al Settentrione. Ogni anno il Sud Italia perde i suoi giovani migliori. Risulta scarsa la capacità degli atenei meridionali di attrarre studenti, tranne alcuni casi: le Università dell'Abruzzo con una percentuale di iscritti di altre regioni del 47%, in Molise del 43% e in Basilicata del 20%. I tassi di uscita però vanificano tutto: in Basilicata si supera il 70%. Bisogna poi considerare che ogni anno oltre 3.000 lucani lasciano la Regione e, al 2011, la popolazione residente ammontava a 579.251 unità”.

bas 07

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