“Nella spending review il riordino di Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) riaccende le speranze del mondo agricolo perché si acceleri, a livello regionale, il riordino dell’Arbea, superando una volta per tutte l’attuale situazione ibrida, mentre la soppressione dell'Inran (Istituto nazionale di Ricerca per gli alimenti e la nutrizione) spegne le speranze sull’impegno del Governo a favore della Dieta Mediterranea sulla quale, invece, continuano a puntare i produttori lucani”.
E’ il commento del presidente della Cia lucana Donato Distefano.
“Sull’Agea gli agricoltori lucani – aggiunge – hanno pagato sulla propria pelle disfunzioni, ritardi, inefficienze, senza dimenticare le carenze della parte privata di Sin, la società che gestisce il Sistema informativo agricolo nazionale. Sono certo che la nuova Agea sarà consapevole di quanto importante sia oggi, alla vigilia di una nuova fase di riforma della Pac post 2013, garantire un sistema di gestione amministrativa efficiente in cui i Caa delle organizzazioni professionali agricole siano elementi essenziali di un processo che sappia garantire una adeguata gestione delle informazioni, delle procedure e dei meccanismi amministrativi connessi ai grandi cambiamenti”.
Inoltre, il provvedimento del Governo – dice ancora Distefano – assesta un duro colpo al made in Italy, che vede scomparire un ente che poneva la corretta alimentazione mediterranea al centro della propria attenzione: l’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione, che nel corso degli anni ha sostenuto con decisione la Dieta Mediterranea, chiuderà appena il provvedimento terminerà il suo iter di legge. Le sue competenze verranno a quel punto delegate al Cra (Consiglio per la sperimentazione e la ricerca in agricoltura). Non sono valse le raccolte di firme, le petizioni e i molti appelli a sostegno dell’Inran, l’ente verrà soppresso nonostante da anni sostenga l’eccellenza italiana nell’alimentazione e uno dei nostri maggiori motivi di vanto, la Dieta Mediterranea.
Lo abbiamo sostenuto solo qualche settimana fa a Lecce alla Quinta Conferenza Economica della Cia: l’agricoltura, nonostante i gravi problemi e le difficoltà degli imprenditori, è l’unico settore produttivo del nostro Paese a crescere. E’ questa una dimostrazione di vitalità e di dinamicità delle imprese. Ma è un trend – conclude Di Stefano – che non potrà continuare a lungo se non ci saranno finalmente fatti concreti e se soprattutto non ci sarà verso gli agricoltori, oggi ‘dimenticati’, attenzione e rispetto da parte dei rappresentanti delle forze politiche, del Governo e del Parlamento. Non chiediamo privilegi, che l’attuale pesante situazione economica di certo non permette. Vogliamo solamente – conclude il presidente della Cia – essere messi nelle condizioni di operare con efficacia e competitività”.
bas 02