“La cultura politica del riformismo socialista non può restare confinata, nel quadro politico italiano, all'interno di un contenitore ininfluente nel gioco democratico per la sua piccola dimensione elettorale. Per questo sono d'accordo con l'onorevole Pittella L'anomalia italiana durerà fino a quando gli eredi del compromesso storico non la smetteranno di forzare i confini naturali delle formazioni politiche, con la creazione in laboratorio di partiti geneticamente modificati, privi di portato ideale e culturale che consentano ai loro iscritti di identificarsi e di riconoscersi nella proposta politica”.
E' quanto sostiene il segretario regionale del Psi, Livio Valvano, in merito ad alcune dichiarazioni rilasciate dell'onorevola Pittella sulle prospettive dello scenario politico. “PDL prima e PD dopo sono il risultato di una inutile se non dannosa competizione che da 20 anni si svolge sul ring dell'antipolitica, sostenuta dalla foga giustizialista e populista di chi, come Di Pietro, non si vergogna di celebrarne la ricorrenza come se fosse un evento fondativo della Repubblica – precisa Valvano – Dice bene il sindaco di Potenza Santarsiero: l'unico avvenimento degno di essere ricordato con la data del 17 febbraio è l'ultima assemblea organizzativa della Democrazia Cristiana e non certo l'inizio di tangentopoli”. “Uscire dalla confusione e riformare il sistema politico è una priorità per conferire alle istituzioni quelle credibilità e autorevolezza che necessitano per governare e non continuare ad essere soggiogati della finanza internazionale – continua il segretario del Psi – Per coordinare il quadro politico italiano con quello europeo, le principali culture politiche, cioè quella cattolica e appunto quella socialista, democratica e liberale, dovrebbero decidere di cooperare per rendere ininfluenti estremismi e populismo che hanno impedito il progresso sociale e democratico del paese negli ultimi 20 anni. In questa direzione, appare inevitabile e soprattutto auspicabile un riassetto del quadro politico che riporti l'elettorato e i gruppi dirigenti all'interno dei loro perimetri naturali, come avviene in Europa. I perimetri naturali, non sono nè il PDL nè il PD, che oggi forzatamente competono nel contendersi la guida delle istituzioni tenendo insieme componenti eterogenee in costante conflitto .- aggiunge ancora Valvano – Nell'attesa paziente che si concretizzi il benefico riassetto del quadro politico, se deve essere considerata come una colpa lo sforzo di tenere in piedi il PSI, cioè l'unico partito che in Italia si richiama alla cultura politica del socialismo democratico riformista, allora è bene che si sappia che siamo consapevolmente colpevoli e ostinati, convinti che coloro che dicono in astratto di essere socialisti, pur militando in altri partiti privi di propria identità, ci ringrazieranno quando si ritroveranno con noi nell'unica casa comune che non può che identificarsi con il partito socialista europeo”.
“Nell'attesa, bene faremmo tutti a guardarci con rispetto, come noi rispettiamo anche coloro che, nello svolgimento di importanti incarichi istituzionali, parlano di cultura socialista nonostante militino in formazioni politiche che con il socialismo non hanno alcun legame – conclude il segretario del Psi – Mi associo, quindi, all'On.le Pittella sulla valutazione e sull'auspicio per la prospettiva che non potrà che tradursi nel superamento dell'attuale confuso quadro politico e nel recupero del legame con l'elettorato di un partito che non si vergogna di richiamarsi al socialismo europeo.”
BAS 05