“Il banco di prova della volontà dell’Eni, puntualmente ribadita ad ogni incidente che riguarda il Centro Oli di Viggiano, che non si ripeta più e quindi di rafforzare la prevenzione e la sicurezza dei cittadini specie dell’area industriale di Viggiano e dei territori limitrofi, è nel progetto di lavori per l’incremento di produzione dell’impianto previsto con la quinta linea. E’ questa l’occasione per mettere, non a parole, al primo posto sicurezza e tutela dell’ambiente e del territorio”. E’ quanto sostiene il consigliere provinciale e dirigente regionale di IdV Vittorio Prinzi, per il quale “la direzione del Centro Oli Eni ha più di un motivo per aggiornare il suo piano di sicurezza interna che, tra l’altro, riguarda innanzitutto i dipendenti fissi e i lavoratori stagionali o a tempo determinato addetti all’impianto, oltre che esterna. Spetta inoltre ai comuni del comprensorio fare il punto sui rispettivi piani comunali di protezione civile, di intesa con le strutture provinciale e regionale di Protezione Civile e la Prefettura. Al termine dei lavori della quinta linea, come è noto, la produzione di greggio crescerà e di conseguenza cresceranno i rischi sia di impatto ambientale che di ogni altra natura; perciò le misure già previste hanno bisogno di verifiche ed approfondimenti con esperti e tecnici. In questo deve essere pieno il coinvolgimento dei sindaci dell’Area Programma Val d’Agri che gli stessi hanno ribadito con il documento delle scorse settimane”.
Per Prinzi “la consegna da parte dell’Eni all’Arpab di recente di quattro centraline di monitoraggio è solo un primo passo in attesa che l’Osservatorio Ambientale di Marsiconuovo, attraverso i Comitati tecnico-scientifico e amministrativo, possa assumere le importanti funzioni per cui è stato istituito e per cui necessita il recupero del tempo perduto. Infine il Programma di Forestazione 2012 che destina 5,6 milioni di euro ad interventi di compensazione ambientale nei territori interessati dalle estrazioni petrolifere (in verità anche ad altre aree della regione) affidato all’Area Programma – conclude il dirigente di IdV – deve segnare una svolta nell’attività di rimboschimento e di difesa del suolo sinora realizzata con risultati non sempre positivi ed efficaci”.
BAS 05