Il consigliere regionale del Pdl parla dell’annunciato “blocco di dieci milioni di euro di pagamenti a terzi”, attaccando amministrazione comunale: “Questo modo di gestire ha fortemente compromesso la credibilità finanziaria del Comune di Potenza”
“C’è tale e tanta confusione nei conti del Comune di Potenza che presto nemmeno attraverso i documenti si riuscirà a ricostruire la situazione contabile dell’ente”. Lo sostiene il consigliere regionale Michele Napoli, per il quale “conoscere la reale difficoltà della situazione finanziaria, l’entità dei danni prodotti in decenni di amministrazioni ‘allegre’ è arte assai complicata. Di certo, la massa di debiti accumulata è un cappio alla gola che l’esecutivo potentino non riesce a togliersi considerato che i tentativi di ripresa sono vuoti di contenuti e spesso esulano da ogni conoscenza della materia finanziaria. Ne è esempio eclatante la storia della presunta vendita del Tribunale, che nei giorni scorsi ha riempito le cronache nazionali, emblema della inadeguatezza politica del centro-sinistra nella gestione della cosa pubblica”.
“Il Governo cittadino è in affanno, in palese stato confusionale, come dimostra la ricerca di soluzioni utili solo per camuffare i problemi anziché risolverli. Tutto questo ‘disordine’, legato alla insostenibilità della situazione economica – aggiunge l’esponente del Pdl -, sta nel frattempo trascinando il capoluogo di regione verso il baratro. L’ultima novità, si fa per dire, riguarda il blocco di dieci milioni di euro di pagamenti a terzi. La colpa, questa volta, viene attribuita al rispetto del patto di stabilità. A rigor di logica pare difficile credere ad un accumulo di tanti debiti di cassa prima di finire nella morsa delle regole del patto stesso. La verità è che non si dispone di liquidità e che i pagamenti vengono procrastinati nel tempo. L'effetto prodotto è quello delle dilazioni sempre più lunghe col conseguente aumento per interessi che rende poi impossibile fare fronte agli impegni. La conferma giunge da quel che accadrà nei prossimi giorni. Verranno emessi certificati di credito a testimonianza della carenza di liquidità che si protrarrà a lungo termine. In aggiunta vanno considerati i costi per lo sconto in banca dei crediti a carico dell’ente pubblico che comporterà il lievitare delle spese per ogni prestazione di servizio o fornitura ricevuta. Altro che rispetto del patto di stabilità”.
“Di certo – conclude Napoli – questo modo di gestire ha fortemente compromesso la credibilità finanziaria del Comune di Potenza che, in quanto a solvibilità, non garantisce l’economia delle imprese. Chi deciderà di lavorare per conto dell’amministrazione potentina lo farà a costi altissimi dovendo garantire il proprio capitale e il proprio lavoro in un arco temporale di riscossione molto ampio. Così aumenteranno i costi per servizi e forniture e sempre minori saranno le disponibilità economiche da destinare alla soluzione dei problemi della città. Questo circuito vizioso, edificato in tanti anni di pessima gestione della cosa pubblica, costringerà a scelte dannose per i cittadini che si vedranno aumentare tasse e tariffe comunali”.