Il capogruppo dell’Api: “Ritengo molto importante che la Giunta regionale abbia rinnovato la sua adesione a tale associazione, anche se fanno parte del direttivo Sofri e Mambro che sono stati responsabili di gravi fatti di sangue”
“L’Associazione ‘Nessuno Tocchi Caino’ è una lega internazionale di cittadini e di parlamentari per l’abolizione della pena di morte nel mondo, fondata a Bruxelles nel 1993. Riprende un passo della Genesi e sta a significare Giustizia senza Vendetta. Ritengo molto importante, non solo sotto il profilo simbolico, che la Giunta regionale abbia rinnovato la sua adesione a tale associazione, anche se fanno parte del direttivo Adriano Sofri e Francesca Mambro che, come tutti sanno, sono stati responsabili di gravi fatti di sangue per i quali sono stati condannati ed hanno espiato la loro pena nelle patrie galere”. E’ quanto sostiene il consigliere regionale dell’Api, Alessandro Singetta aggiungendo che: “Mi dispiace, pertanto, essere in disaccordo con l’amico e consigliere del PdlL Mario Venezia, ma la battaglia portata avanti dall’Associazione è troppo importante per essere oggetto di sterili polemiche politiche”.
“Voglio ricordare – prosegue Singetta – come la pena di morte sia praticata ancora in ben 47 Stati, non tutti retti da regimi dittatoriali. E come Sofri e la Mambro collaborino, gratuitamente, ad un’associazione che non ha alcun fine di lucro. Pur condividendo il giudizio sulle azioni passate dei due personaggi citati da Venezia, è opportuno sottolineare come siano persone che, al contrario di tanti altri, sia di destra che di sinistra, non si sono sottratti alla pena che lo Stato italiano ha loro inflitto. Al di là dell’effetto ‘riabilitativo” della pena, e senza per questo voler sminuire le responsabilità dei predetti, l’associazione ‘Nessuno Tocchi Caino’ è composta da tante altre persone che devono poter continuare a svolgere il loro importante compito affinché la pena di morte venga completamente abolita. Pena di morte che, da chi si professa cristiano come il sottoscritto ed il consigliere Venezia, non può che essere considerata un retaggio di un passato ormai da dimenticare. La Basilicata – conclude l’esponente Api – ha tanti problemi: ma, tra questi, non inserirei certamente l’adesione della Regione all’Associazione”.