"Le sentenze non si commentano mai, ma vanno rispettate sempre. E' un dato difficilmente contestabile, però, che la Fiat, a Melfi e negli altri stabilimenti in Italia, stia calpestando i diritti dei lavoratori. Le intimidazioni e le discriminazioni agli iscritti alla Fiom, testimoniate da servizi sui giornali e in televisione, sono all'ordine del giorno e il clima in fabbrica è tornato quello degli anni 50, senza che ci siano dirigenti illuminati". Lo ha detto il presidente dei senatori dell'Italia dei Valori, Felice Belisario. "Da parte dell'azienda deve esserci un radicale cambiamento di rotta e Marchionne deve smetterla di credere di essere il padrone delle ferriere. Noi siamo dalla parte dei sindacati, come la Fiom, per garantire la dignità sui posti di lavoro e il rispetto degli operai. Il reintegro dei tre lavoratori deve essere immediato e stabile, la presentazione del pur legittimo ricorso in Cassazione, annunciato dalla Fiat, dimostra una volontà di accanimento intollerabile che purtroppo non ci sorprende. Emergono scenari sempre più allarmanti sulle condizioni di lavoro degli operai che continueremo a denunciare con forza, negli stabilimenti Fiat – conclude Belisario – deve essere ripristinato il pieno rispetto di diritti e rispettate le tutele di legge che rimangono irrinunciabili".
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