“La notizia dell’incidente mortale sul lavoro che ha coinvolto Antonio Melfi, lavoratore LSU, addetto al servizio di raccolta dei rifiuti, presso il Comune di Pisticci, pone alla ribalta un tema che non può essere trascurato e che deve essere la priorità in ogni contesto lavorativo: la sicurezza del lavoro e sul lavoro”. Così i segretari della Cgil e della Fp Cgil di Matera, Manuela Taratufolo e Vito Maragno.
“Questo lavoratore, precario, Lsu, senza tutte le tutele che sono previste per i lavoratori dipendenti, pur svolgendo Antonio Melfi mansioni pari ai lavoratori subordinati assunti per quella mansione, ha ricevuto al danno di essere da tempo precario anche la beffa: è morto sul lavoro mentre svolgeva il suo lavoro quotidiano”.
Perciò, nel ribadire la vicinanza alla famiglia, i sindacati hanno chiesto di potenziare gli organi preposti alla vigilanza e i controlli.
“La sicurezza sul lavoro e del lavoro – hanno affermato – è un diritto irrinunciabile per i lavoratori: questa deve essere una realtà da praticare, ogni giorno, ogni istante, su ogni posto di lavoro e non solo un obiettivo da raggiungere”, aggiungendo che “è necessario, e non più rinviabile, guardare con più attenzione e coraggio anche a strumenti che possano consentire la stabilizzazione di lavoratori che, come Antonio Melfi, sono impegnati in attività utili nelle nostre comunità: Antonio Melfi muore di lavoro, precario, non stabilizzato. Egli però era un lavoratore a tutti gli effetti per soli 500 euro al mese. E’questo è davvero inaccettabile. Al Comune di Pisticci chiediamo un impegno reale per la stabilizzazione dei Lsu che sono, come Antonio Melfi, lavoratori a tutti gli effetti”.
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