Questioni energetiche, interviene Simonetti (Csres)

“La svolta impressa dal Presidente della Giunta regionale sulla vicenda energetica non ci sorprende. Da tempo molti chiedevano l'accelerazione del confronto con le compagnie petrolifere e il Governo nazionale. In realtà gli ultimi mesi si sono contraddistinti, anche pei cambio di Esecutivo, come fase di elaborazione, riunioni tecniche, confronti con la definizione di alcuni punti di convergenza, nulla di più. Nel contempo il Governo Monti ricentralizza l'iniziativa anche con pesanti proposte sulle competenze regionali e per l'intensificazione delle estrazioni secondo la linea preannunciata da Passera: triplicare la produzione nazionale. In sostanza nessun avanzamento concreto nelle trattative, con il rischio di parlare di tutto e non ottenere le risorse finanziarie che ci spettano, le opere infrastrutturali,gli investimenti per il lavoro”. Lo dichiara Pietro Simonetti, presidente del Centro studi e ricerche economico sociali. “Anche a livello regionale – aggiunge Simonetti – le cose non sono diverse. Dopo mesi di confronto politico e tecnico sul contratto di sito c’e’ una bozza finale che circola da mesi ma Confindustria Basilicata non gradisce”. “Dando una scorsa alla bozza si comprende il tentativo di chiedere trasparenza sia negli appalti sia nel reclutamento del personale”. “Un punto centrale per superare una situazione che da anni segnala il monopolio delle imprese del nord e la mancata utilizzazione dei lavoratori e delle imprese lucane”. "Il completamento del programma delle concessioni in Val D'Agri – evidenzia Simonetti – dovrà comportare ulteriori ricadute occupazionali. Seguono precisi impegni ENI su approvvigionamenti, impatto ambientale, elenco dei lavori e dei fornitori, assunzioni, contrattazione sindacale di secondo livello ed infine che gli appaltatori abbiano una sede, anche secondaria entro i confini regionali. Ma Confindustria, come ci dicono, resiste: nulla deve cambiare”. “Da molto tempo contempo – aggiunge Simonetti- è in corso un contenzioso tra Total e le imprese che hanno realizzato i primi lavori. Si litiga presso i tribunali civili per una somma vicina a cinque milioni di Euro. Alcune piccole imprese lucane rischiano il fallimento per le somme anticipate per mezzi e lavori effettuati. Non è un bel quadro. Quindi niente sbocco politico nazionale nel confronto con le compagnie e il Governo e trattativa arenata a livello regionale”. “La crisi incalza, la campagna elettorale pure. I prossimi mesi – dichiara Simonetti – possono anche peggiorare la situazione se non si stringe subito. Definire le intese, conquistare risorse, attuare i programmi anche con il Piano Regionale del lavoro che deve nutrirsi di specifici progetti compreso il Reddito minimo garantito”. “La Giunta Regionale – suggerisce Simonetti – convochi le parti e vediamo chi non firma il contratto di Sito e per quali motivi”. “Inoltre la Commissione tripartita può deliberare il riparto percentuale a favore dei lavoratori lucani nelle arre petrolifere”. “Può, se vuole, copiare integralmente le delibere della Commissione Regionale per l'Impiego (ora tripartita) n°6 del 1991 e 56 del 1994, che fissavano nel caso della Fiat di Melfi e delle aziende 219 ,l’80% a favore dei lavoratori lucani. La normativa in vigore lo permette. La Commissione tripartita è presieduta dall'Assessore VincenzoViti, che vedra’ certamente il da farsi Tutto questo con urgenza, prima che Total faccia come Eni”.
bas 03

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