Sanità, Navazio: dati Sdo allarmanti per il San Carlo

Il capogruppo “Ial” in merito allo studio Agenas dal quale è emerso che l’ospedale San Carlo, per la prestazione di Bypass Aortocoronarico, sia tra i peggiori d’Italia, ha rivolto un’interrogazione al presidente De Filippo

Alla luce dei dati SDO (Scheda di dimissioni ospedaliera) 2005-2012 sull’assistenza ospedaliera redatti dall’Agenas (Agenzia per i servizi sanitari regionali) e pubblicati oggi dal quotidiano ‘La Stampa’, dai quali emerge come l’ospedale San Carlo di Potenza per la prestazione afferente al Bypass Aortocoronarico, sia tra i peggiori d’Italia, il consigliere regionale Alfonso Ernesto Navazio ha presentato un’interrogazione con la quale chiede “di fare chiarezza su una notizia del genere e, qualora venisse accertata la veridicità di quanto riportato, correre ai ripari”.

Navazio chiede al presidente della Regione, De Filippo di conoscere “se il dipartimento Salute fosse al corrente dello studio applicato e quindi se sia stato informato dall’ Agenas considerato che si tratta di un’agenzia consulente della Regione Basilicata”.

“Il dato allarmante è che al San Carlo per il bypass aortocoronarico, si registra a 30 giorni una mortalità dell’8 per cento contro una media superiore al 2. Un dato da considerare con cautela ma che certamente desta non poca preoccupazione – afferma Navazio – e che, come tale, non va sottovalutato cominciando con il verificare la veridicità di questo studio attraverso una valutazione seria della qualità dei dati e dei risultati divulgati”. “Un modo anche per smentire – continua il presidente di Io Amo la Lucania – quanto afferma un quotidiano di tiratura nazionale nel dire che ‘forse è meglio non ricoverarsi al San Carlo’.
“Una divulgazione mediatica – afferma Navazio – che senza ombra di dubbio mette in risalto lo stato di carenza della struttura di eccellenza regionale del San Carlo e che, ahimé, se presa alla lettera non può altro che far riflettere sulla possibile emigrazione verso altri ospedali”.

I risultati del Programma Nazionale Valutazione Esiti, così come puntualizza il Ministero della Salute, hanno come obbiettivo quello di supportare programmi di auditing clinico ed organizzativo e non costituiscono giudizi, pagelle e graduatorie. “Quali sono allora – chiede Navazio – le immediate azioni che sono state intraprese al fine di verificare quanto scritto nel piano e quali quelle che si intendono mettere in campo per contrastare un fenomeno del genere”.

    Condividi l'articolo su: