“Le parole di Corrado Passera, ministro dello Sviluppo, che ci ha pronunciato in Commissione Industria del Senato, dovrebbero essere musica per le orecchie del Presidente De Filippo e quindi dovrebbero produrre un’immediata ripresa del tavolo (ennesima cabina di regia) Regione-Ministero sul Memorandum d’Intesa”. E’ il commento del sen. Egidio Digilio, segretario regionale di Fli per il quale “il Memorandum è sempre atteso alla prova dei fatti”.
“L’obiettivo di raddoppiare la produzione nazionale di petrolio e gas mobilitando investimenti per 15 miliardi di euro per creare 25 mila posti di lavoro e regalare al Pil del Paese un provvidenziale 0,5% in più – aggiunge – per essere raggiunto ha bisogno essenzialmente della Basilicata, della Val d’Agri e di Tempa Rossa. C’è di più: per il rilancio degli idrocarburi "made in Italy" Passera promette l'adeguamento «agli standard nazionali della nostra normativa di autorizzazione e concessione», che oggi prevede «passaggi autorizzativi lunghissimi». Tradotto in sintesi: tempi veloci e investimenti veloci per nuova occupazione. Dunque se il Governatore non vuole essere scavalcato dall’ex sottosegretario Saglia (firmatario con Viceconte del Memorandum) che si è affrettato a ricordare come il precedente governo aveva avviato un protocollo d'intesa per lo sviluppo e la coltivazione degli idrocarburi in Basilicata, intorno all’obiettivo di 150mila barili lucani, rompa il silenzio e dia seguito all’incontro privato con l’a.d. Eni Scaroni, per far pervenire a Monti e a Passera una lettera ufficiale di richiesta di incontro. A meno che a frenare ogni iniziativa del Governatore non sia l’anima ambientalista del Pd che in Senato attraverso il collega Francesco Ferrante, responsabile Pd delle politiche relative ai cambiamenti climatici, ha preso decisamente le distanze dalle linee generali della Strategia energetica delineata da Passera, sostenendo che “l'Italia non è la penisola arabica”. Nessuno sostiene la tesi della “Basilicata Saudita” ma è ora di scegliere.
Il risultato dell’incertezza per De Filippo – aggiunge Digilio – è di ritrovarsi ieri assediato da operai forestali ed oggi da padri di famiglie residenti nel comprensorio petrolifero e senza lavoro”.
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