Il consigliere del Pdl: “Non affronta nessun nodo cruciale e nessuna delle tante ombre della sua attività di Governatore ma preferisce o negare l’evidenza oppure mandare messaggi suadenti di una Basilicata che non esiste”
“Ora è chiaro a tutti, ai lucani e a coloro che hanno seguito la trasmissione gli ‘Intoccabili’ su La7 che Vito De Filippo considera la Lucania quale sua ‘masseria personale’, dove comanda, ma non amministra, dove devono essere soddisfatte solo le sue esigenze e quelle dei suoi mezzadri senza migliorare le condizioni dei cittadini, dove tutto si fa a suo piacere, ma nessuno deve sapere nulla”. Ad affermarlo il consigliere regionale del Pdl, Gianni Rosa.
“A seguirlo su una trasmissione nazionale – aggiunge l’esponente del Pdl – sono rimasto esterrefatto dalla capacità di mistificare e minimizzare tutto, anche le questioni serie e spinose come il mondo del petrolio. Ho ascoltato tanti altri Presidenti di Regione di tutti gli schieramenti e colori politici, nelle loro parole e discorsi (condivisibili oppure no) emergeva sempre il pragmatismo e l’approccio super partes sui vari problemi; anche nel mettersi in discussione sui punti dolenti ed accentando il confronto. Nell’intervento di Vito De Filippo non ho trovato nulla di tutto questo; ho sentito le abili parole di un esponente che sta cercando un posizionamento nel suo partito nazionale. Per fare questo non affronta nessun nodo cruciale e nessuna delle tante ombre della sua attività di Governatore ma preferisce o glissare, o negare l’evidenza, oppure mandare quei messaggi suadenti di una Basilicata che non esiste e che non ci può essere almeno finché il blocco di potere del centrosinistra avrà il dominio lucano”.
“Forse il Governatore De Filippo, entrato nello studio, avrà pensato che fosse la continuazione di Sanremo, delle futili luci della ribalta sulla lucanità e sulla Basilicata. Ma Potenza – continua Rosa – non è San Remo e la Basilicata non è la terra dei fiori, anzi, diciamo che l’inquinamento e la non curanza imperante stanno portando sempre più gravi conseguenze al nostro habitat naturale. Cosa ci toccava sentire per Tv? – si domanda il consigliere – Che il petrolio non ha portato ricchezza in Basilicata e che le multinazionali la fanno da padrone. La scoperta dell’acqua calda. Però, quando tutto questo era fatto rilevare dal Pdl lucano vi era la reazione e la negazione da parte dello stesso De Filippo e dei partiti dell’oligarchia lucana. Ma scusate – si chiede ancora Rosa – De Filippo è al potere da un mese? Se non ricordo male è in politica dai tempi della prima repubblica, da astro nascente della Dc è stato assessore regionale in tutti i governi di centrosinistra della seconda repubblica e da ben 8 anni è Presidente della Regione Basilicata. Si accorge ora che qualche problema esiste nell’economia e nello sviluppo lucano, che non esiste un indotto attorno alle attività estrattive, che la tutela dell’ambiente è stata sempre messa da parte. Ma crede che nella ‘Masseria di Basilicata’ tutti siano suoi coloni da credere e pendere dal suo Verbo? Perché il Governatore di Basilicata non dice che gli accordi del 1998 non sono stati rispettati anche per la superficialità del centrosinistra di Basilicata. Perché non dice che le royalties sono state buttate nella forestazione per mantenere in piedi un sistema di clientele oppure investite nelle gare veliste o in sagre e festicciole. Colpa delle multinazionali o di chi ha svenduto la Basilicata e la Lucanità. Poi l’offensiva ironia di De Filippo sulla card benzina. Che il cittadino De Filippo non abbia fatto richiesta è nella sua libertà, ma dubito che abbia mai parlato con un corregionale che ne ha fatto richiesta, che semmai anche 100, 200, 300 euro sono un reale aiuto nell’economia familiare; sono centinaia di migliaia i lucani che l’hanno richiesta. Ma De Filippo, però, non dice che la Bonus card nasce da un aumento delle royalties dal 7 al 10 per cento voluto dal Governo Berlusconi e sostenuto da tutti i parlamentari lucani del centrodestra. Mentre la memoria storica ci riporta a quando il centrosinistra, con Prodi al Governo, sosteneva che non era possibile tale misura perché contraria alle norma europee. Falso. Ma come mai il Governatore De Filippo non dice che nei governi amici di centrosinistra, dal primo D’Alema ad Amato non è stato fatto nulla per ritoccare le royalties. Perché non dice che nel secondo Governo Prodi, vi era un sottosegretario allo sviluppo economico che era lucano, un certo Filippo Bubbico, che nulla ha fatto per rivedere gli accordi, proporre un aumento delle royalties, fare pressing sulle multinazionali per creare un indotto vero, qualche azione governativa per sostenere l’imprenditoria lucana affinché crescesse attorno al petrolio”.
”Ieri in Tv – conclude Rosa – ho assistito indignato all’ennesimo schiaffo alla dignità dei miei corregionali. Ho avuto la riprova che senso istituzionale, senso civico, buona politica, governo per il bene comune non esistono. Per il bene della Basilicata e per la sua carriera personale invito il presidente De Filippo a dimettersi; i lucani potranno scegliersi un Governatore meno annoiato dalle piccole cose locali e l’onorevole Enrico Letta un posto sulle rive del Tevere lo troverà anche per il ‘filosofo’ della Val D’agri”.