Avviso alta formazione Asse IV, interrogazione di Venezia

L’esponente del Pdl chiede di conoscere l’origine del mancato monitoraggio, da parte della Regione, sull’attività degli enti di formazione

“Dopo le vane promesse ai danni dei dieci operai del consorzio agrario di Matera, da anni in attesa del posto di lavoro, dopo la mancata assunzione dei giovani vincitori del concorso bandito dall’Arpab, dopo il lungo e ancora bloccato iter concorsuale per 30 autisti-soccorritori del 118 per la Azienda Sanitaria di Potenza, ora tocca ai giovani lucani vincitori dell’avviso pubblico per il Catalogo Regionale di Alta Formazione Asse IV “Capitale Umano” ai quali, nonostante il dettagliato calendario previsto nel bando, e trascorsi vari mesi dall'avvio delle attività, ad oggi non è stato corrisposto alcun rimborso spese”. E’ quanto scrive in una missiva indirizzata ai Direttori degli organi di informazione della regione, il consigliere regionale del Pdl Mario Venezia.

“Le nuove vittime della nostra sciagurata regione – sottolinea – sono ragazzi disoccupati, universitari e laureati che per frequentare i corsi sono costretti, per la maggior parte, a viaggiare, facendo gravare le spese sulle famiglie. Non si riesce a capire quali siano i motivi per i quali la Regione Basilicata sia inadempiente e non sia nelle condizioni di onorare il debito con i giovani”.

“Ed è per questo motivo – scrive Venezia – che ho chiesto chiarimenti, con una interrogazione rivolta al Presidente De Filippo ed all'Assessore Viti su una vicenda che, a mio parere, non trova alcuna giustificazione se non nell'assoluto stato confusionale che caratterizza l'agire del governo regionale.
Al Presidente della Giunta Regionale e all'Assessore alla Formazione ho chiesto di sapere: l’origine del mancato monitoraggio, da parte della Regione, sull’attività degli enti di formazione, dalla qualità della didattica alla rendicontazione di bilancio, fino al controllo sull’eventuale ricorso a personale non assunto; qual è il reale margine di profitto su questi voucher da parte dei suddetti enti; se terminati i corsi vi sia un reale accompagnamento al lavoro, unitamente a politiche di verifica circa le reali ricadute occupazionali di tali corsi;se l’erogazione dei fondi così come prevista dal bando, sia effettivamente avvenuta per l’ente sopracitato, o se vi sia stato un ritardo ascrivibile all’ente regionale; i motivi che hanno causato, oltre ai ritardi nei pagamenti, anche la mancata consegna, ad oggi, degli attestati; se è intenzione della Regione monitorare la qualità dell’offerta formativa degli enti preposti per vigilare sulla qualità della didattica così come sulla politica complessiva d’investimento”.
“Ad aggravare la situzione – aggiunge Venezia –  vi è poi l'autentica reticenza degli uffici regionali che, in un recente incontro con una rappresentanza di corsisti, hanno rinviato alle calende greche il pagamento delle spettanze”.

“Francamente – è così che si conclude la lettera – credo che di questo passo, di raggiro in raggiro, di falsa promessa in falsa promessa, ai giovani lucani non resti per davvero che fare le valige ed abbandonare questa regione destinata ad essere un ospizio, il tutto nell'indifferenza del suo Governatore”.

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