Sette studenti e un professore dell'Università di Tokyo alla scoperta dei “tesori di Tramutola” per uno scambio di idee e progettualità. Da ieri e per quattro giorni, una delegazione proveniente dal Giappone – spiega una nota dei promotori dell'iniziativa – è ospite della Pro Loco di Tramutola e della Fondazione Eni Enrico Mattei per raccogliere le esperienze locali e trasferirle nel loro Paese di origine sotto forma di capitale sociale. Gli studenti sono volontari di un'associazione, la Maru Association, nata per supportare le comunità locali di tutto il mondo nella valorizzazione del proprio territorio, instaurando un rapporto di condivisione e scambio. Un'esperienza che è oggi al servizio della regione costiera di Tohoku, all'interno della quale è situata la Prefettura di Fukushima, il luogo simbolo del disastroso tsunami dell'11 marzo 2011. Nel cercare di ricostruire le proprie città, le popolazioni tentano di considerare lo tsunami non solo come un evento traumatico e disastroso, ma anche come una possibilità per ridefinire e disegnare il concetto di “local” in maniera sostenibile.
La scelta è caduta su Tramutola in quanto, grazie alla sua conformazione, agli affioramenti naturali di petrolio, alla costruzione di una serie di mulini in età benedettina per sfruttare l’energia dei corsi d’acqua e aiutare le attività del paese, dimostra un’attenzione particolare al mondo dell’energia. Seppur abbandonata dalle attività industriali che l’avevano vista protagonista delle prime estrazioni di idrocarburi nel Sud Italia, oggi Tramutola, risponde attingendo dal proprio passato e lo trasforma nel proprio futuro. Inoltre il paese lascia spazio alla sperimentazione dando supporto ai progetti di tesi degli studenti del Politecnico di Milano e il loro progetto DOtare Tramutola. DOtare Tramutola propone la rifunzionalizzazione di edi¬fici preesistenti in paese per creare un incubator per lo sviluppo, il supporto di attività in start up o consolidate sul terriotorio, la creazionedi un albergo diffuso e la realizzazione di laboratori formativi per innovatori, imprenditori e professionisti locali e non. E' questa la “visione Maru” che gli studenti giapponesi hanno identificato nella storia di questo piccolo borgo della Val d'Agri: impegnarsi con le proprie azioni per migliorare il territorio, arricchendolo, creando nuove attività e opportunità per utilizzare e scambare i beni culturali locali degli uni e degli altri, invece dei beni capitali, e in questo modo accelerare l'innovazione. Non a caso, “Maru” è la pronuncia di un ideogramma che descrive il concetto di "cerchio" in Giapponese.
“Crediamo nei progetti di sviluppo locale orizzontali – spiega Luigi Marotta, presidente della Pro Loco di Tramutola – lo sviluppo verticale ha fallito. E' questa l'idea che ci accumuna ai nostri graditi ospiti giapponesi. Tramutola dimostra di essere in grado di sviluppare il suo modello peculiare di sintesi dello sviluppo energetico del Ventesimo secolo: idrocarburi ieri, idroelettrico oggi e geotermico ed eolico in futuro. Puntiamo sulle potenzialità di quest'area per costruire percorsi nuovi. Anche grazie al supporto della Fondazione Eni Enrico Mattei che mette in rete queste idee, consentendoci di esaltarle”.
“Con questo progetto la Fondazione Eni Enrico Mattei amplia la sua visione di “reti lunghe” e quindi i suoi orizzonti di riferimento – afferma Cristiano Re, responsabile Progetti Speciali della Feem in Basilicata – L'obiettivo di questi ragazzi è ricostruire il territorio distrutto dallo tsunami non in maniera tradizionale, ma raccogliendo capitale sociale in giro per il mondo. Anche Tramutola, la Basilicata e le tradizioni di questa terra, contribuiranno a definire una visione e un metodo di azione sul territorio che verrà trasferito nelle aree colpite dallo tsunami”.
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