Poste italiane, Venezia: ‘scongiurare tagli occupazionali”

Il consigliere regionale del Pdl invita il presidente De Filippo a convocare i vertici di Poste Italiane per risolvere il problema

“Quale può essere l’ultima novità di Poste Italiane per la Basilicata? Ipotizzare tagli per 60 unità, 50 addetti al recapito e circa 10 capi squadra con il trasferimento delle lavorazioni interne del centro postale di Potenza a Bari. A De Filippo, governatore della Basilicata, chiedo, perché non interviene sulla dirigenza lucana delle Poste affinché dica di consegnare la corrispondenza una volta alla settimana?”. E’ quanto dichiara il consigliere regionale del PdL, Mario Venezia che aggiunge: “apprendo e condivido la denuncia dell’UGL Basilicata: ciò che il nuovo piano di riordino di Poste Italiane ha individuato, 10.000 esuberi nel settore del recapito in tutta Italia, non deve significare che a pagare il prezzo più alto debba essere sempre la nostra regione. Se l’intenzione per il futuro in Basilicata è quella di ridurre ancora una volta il servizio di corrispondenza effettuato dai portalettere, che nei centri considerati meno importanti rischieranno di passare non più cinque giorni la settimana, De Filippo convochi immediatamente i vertici di Poste Italiane o si rischia seriamente di passare a una o al massimo due recapiti settimanali. E che non sia una eventualità remota lo dimostra il fatto che il piano degli esuberi è stato già dettagliato ufficio per ufficio.”.

“Sostengo la preoccupazione e l’incisività del segretario regionale UGL Poste, Di Giuseppe – prosegue il consigliere -, nel preoccuparsi sul futuro dei lavoratori lucani ma, nel nostro territorio vanno assolutamente scongiurati ennesimi tagli anche se per un solo posto di lavoro. Insomma, dopo le chiusure degli uffici postali nei piccoli paesi e il calvario quotidiano a cui Poste italiane costringe migliaia di lucani alle prese con sportelli che aprono a singhiozzo, sembra prepararsi una nuova fase verso la marginalizzazione della natura originaria del servizio postale. A De Filippo chiedo inoltre, saranno forse prove generali per il definitivo abbandono di altri uffici sul territorio da parte di Poste Italiane? La preoccupazione del Sindacato dei lavoratori postali dell’UGL è sacrosanta, perché trattasi di sofferenza non solo di prospettiva ma anche sul contingente. Certo, se l’obiettivo vero è un altro (e cioè verificare la reazione dei cittadini nel vedersi chiusi uffici postali per intere settimane) non c’è periodo migliore di questo. Anzi, l’Azienda ‘prende due piccioni con una fava’. Visto che la cronica carenza di personale porta i dipendenti alla impossibilità di godere anche delle ferie estive, con lo stop risolve il problema, a spese dei cittadini ovviamente”.

“Caro Presidente De Filippo – aggiunge ancora Venezia – ormai non resta che l’indignazione della popolazione lucana. Poste Italiane ha trovato nella Regione Basilicata il partner e complice a cui far gestire la ‘patata bollente’ del suo piano di accorpamenti e chiusure degli uffici. Il confronto con i rappresentanti dei lavoratori deve essere per Poste Italiane un tema non da evitare con cura, oggi si può dire senza tema di smentita che dentro questa azienda le relazioni industriali non esistono più e bene ha fatto l’UGL Basilicata a denunciarne il tutto. Al Governatore della Regione – conclude il consigliere – consiglio di attivarsi nel tamponare tali incresciosi episodi. Certamente il PdL non farà venir meno la determinazione alla risoluzione dell’annoso problema unitariamente al sindacato dei lavoratori postali Ugl, contro ogni tentativo di svilire il servizio postale, di considerare i lavoratori delle semplice pedine, di pensare ai cittadini come consumatori più che persone”.

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