Tribunale di Melfi, Singetta: interventi tardivi

Il capogruppo dell’Api ritiene “improbabile riuscire ad imporre ora una deroga che, chiaramente, chiederanno anche gli altri 36 Tribunali soppressi”. E sostiene che “bisognava intervenire prima, con maggior forza e maggior coesione”

“La paventata (ed ormai quasi certa) chiusura del Tribunale di Melfi è diventato l'argomento preferito dei comunicati stampa di chi, tardivamente, si è accorto del tentativo del governo e si è reso conto di non aver fatto quanto in suo potere per difendere, tramite tale importante presidio giudiziario, l'intero assetto giurisdizionale di una regione già pesantemente penalizzata in altri settori”. Ad affermarlo è Alessandro Singetta, capogruppo di Alleanza per l’Italia in Consiglio regionale, secondo cui “solo una politica miope poteva arrivare a mettere in competizione tra loro due territori (Lagonegrese e Vulture – Melfese) non comprendendo che l'unitarietà della Regione è fondamentale per potersi contrapporre con successo ai continui tentativi di spoliazione”.

“Purtroppo – prosegue Singetta – i tentativi di chiedere una deroga dopo che la decisione è stata già assunta, mi sembrano più frutto di opportunistici calcoli di natura elettorale che non di reale volontà di salvare il Tribunale di Melfi. Mi farebbe piacere essere smentito, ma ritengo francamente improbabile riuscire ad imporre ora una deroga che, chiaramente, chiederanno anche gli altri 36 Tribunali soppressi. Bisognava intervenire prima, con maggior forza e maggior coesione, per far comprendere le ragioni di un territorio cerniera, accerchiato da zone ad alta densità criminale e di una regione il cui pesante deficit infrastrutturale doveva, almeno in questa occasione, essere utilizzato quale strumento a supporto delle legittime istanze”.

“C’è da chiedersi – conclude il consigliere regionale dell’Api – che fine abbiano fatto i due ordini del giorno (di cui uno che mi ha visto quale primo firmatario) approvati all'unanimità dal Consiglio regionale, e quali risultati abbia portato l'impegno corale dei parlamentari lucani coordinati dal presidente della Giunta regionale. Il rischio è quello di continuare ad illudere le popolazioni del Vulture sino all'amaro risveglio finale. E ciò a fronte di un provvedimento iniquo che ben pochi risparmi e nessun miglioramento porterà al funzionamento della macchina giudiziaria”.

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