Per il capogruppo di Idv “la volontà di cittadinanza attiva che si manifesta attraverso le tante iniziative in difesa dell'ambiente e della salute sono i fattori più incoraggianti per accorciare le distanza tra politica e comunità locali”
“Politica e società civile sono ‘separati in casa’ e il 43,1% degli italiani ritiene che il crollo morale della politica e la corruzione sono le cause principali della crisi: è la tendenza decisamente più significativa che emerge dal 46esimo Rapporto annuale del Censis sulla situazione sociale del Paese e che ci deve sollecitare una riflessione e un nuovo impegno specie in vista dell'approvazione del nuovo Statuto regionale”. E' quanto afferma il capogruppo di Idv in Consiglio regionale, Antonio Autilio, sottolineando che “l'analisi del rapporto politica – società civile fatta dai ricercatori del Censis è condivisibile, in quanto le strategie istituzionali di rigore dei conti pubblici, di riduzione delle spese, di riforme settoriali, di razionalizzazione dell'apparato pubblico sempre meno trovano saldatura con le affannose strategie di sopravvivenza dei vari soggetti sociali, a partire dai lavoratori dipendenti, dai pensionati, dalle famiglie e dai disoccupati (giovani e donne)”.
“L'intensificazione da settimane della protesta che anche nella nostra regione ha come protagonisti lavoratori in difesa del posto o del salario, studenti sempre più preoccupati del presente di studio – formazione e del futuro e persino sindaci che non ce fanno a garantire servizi primari – continua Autilio – è la spia del diffuso malessere sociale che rischia di scaricarsi sui palazzi locali della politica e delle istituzioni al pari di quelli de Governo nazionale e del Parlamento. E' la conferma che senza risposte adeguate nessuno, in politica, si salva dalla protesta che si trasforma, spesso, in antipolitica. In proposito è stimolante la domanda che pone il presidente del Censis, Giuseppe De Rita: ‘perché dobbiamo sopportare governi in cui tutti vogliono governare, ma nessuno è d'aiuto al nostro stress di sopravvivenza? Forse è ora di trovare un modo di governare che si connetta ai processi reali, in una nuova sperimentazione di unità di governo e popolo’. Abbiamo – dice il capogruppo Idv – due scadenze ravvicinate: la prima regionale con il nuovo Statuto che promuova partecipazione, trasparenza, meritocrazia, garanzia dei diritti sociali e civili; la seconda nazionale con le elezioni politiche per una svolta di governo che innanzitutto riconsenta alla politica di riprendere il protagonismo delle scelte derivante dai consensi dei cittadini”.
Per Autilio inoltre “la volontà di cittadinanza attiva che si manifesta nella nostra regione attraverso la costituzione di nuove associazioni, le tante iniziative in difesa dell'ambiente, della salute dei cittadini, il volontariato sociale sono i fattori più incoraggianti per accorciare le distanza tra politica e comunità locali. Ritengo che l'apporto che ci viene in tal senso da intellettuali, scrittori, operatori della cultura sia ancora più rilevante perché c'è bisogno innanzitutto di una riconversione culturale nel modo di fare politica”.