Fisco, Vaccaro (Uil): sindacato non rinuncia a battaglia di equità

“Non c’è alcuna distinzione tra il possesso della casa di abitazione, per la quale tanti sacrifici sono stati fatti da molte famiglie, e la disponibilità di un patrimonio immobiliare significativo che una parte di cittadini ha accumulato". Lo fa sapere il segretario regionale della Uil che, citando l’Osservatorio del sindacato sulle tasse locali, ricorda come “la Uil non rinuncia alla battaglia per un fisco sulla casa più equo per lavoratori e pensionati attraverso aliquote ridotte legate al reddito Isee sulla prima casa, maggiori detrazioni per i pensionati senza figli a carico, l’equiparazione delle detrazioni di 50 euro per le famiglie con disabili over 26 anni, l’equiparazione a ‘prima casa’ delle abitazioni di anziani e disabili ricoverati in strutture socio sanitarie”.
“Le risorse di cui c’è bisogno – ricorda Vaccaro – potrebbero venire dall’aumento progressivo delle aliquote a partire dalla seconda casa, ivi comprese le abitazioni affittate a canone libero, lasciando al 7,6 per mille quelle affittate a canone concordato: un modo per rendere più ‘conveniente’ il canone concordato rispetto al quello libero”. La reintroduzione dell’IMU sulla prima casa, lo sblocco degli aumenti delle aliquote delle Addizionali Regionali e Comunali Irpef – conclude Vaccaro – hanno comportato un aumento generalizzato della pressione fiscale soprattutto a carico dei lavoratori dipendenti e dei pensionati. E’ necessario intervenire prevedendo un fisco locale più equo e per le addizionali Regionali e Comunali Irpef, è indispensabile rivedere il principio e la base imponibile trasformandola da imposta a sovraimposta, cioè calcolando l’importo per Regioni e Comuni sull’Irpef dovuta e non sull’imponibile fiscale".

bas 07

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