“La semplificazione dell’ apparato dei piccoli Comuni è già in atto da tempo, con esperienze associative e cooperative comunali attivate nonostante si sia in presenza di una legislazione statale non sempre attenta. Noi amministratori dei Piccoli Comuni non ci sottraiamo al confronto e al dialogo e siamo pronti a fare la nostra parte per affrontare le necessità del Paese in un momento particolarmente difficile, ma reclamiamo equità nell’affrontare i problemi soprattutto quando si parla di riforme che dovranno ridisegnare l’intero assetto delle istituzioni locali e che in qualche modo potrebbero, se non gestite bene, mettere a rischio l’identità di molte comunità”. Così il sindaco di Satriano, Michele Miglionico commentando la proposta di legge che punta alla razionalizzazione delle Province, all’istituzione delle Città metropolitane, all’accorpamento dei Comuni e all’ abolizione degli Enti territoriali interposti.
“Il nocciolo della questione – aggiunge Miglionico – non va ritrovato nel numero in sé, ma in come è organizzato e funziona l’intero sistema istituzionale, centrale e locale di un’intera Nazione. Sono necessarie disposizioni che portino ad un serio processo di riordino istituzionale territoriale del nostro Paese, che evitino sovrapposizioni nell’esercizio delle funzioni, semplificandone la rete delle istituzioni locali e garantendo alle comunità locali l’adeguatezza dei loro Comuni nel gestire tali funzioni fondamentali, e a questo punto giuste ed utili sono le gestioni associate.
Tutto ciò deve essere approfondito all’interno di un genuino confronto tra tutte le componenti rappresentative delle istituzioni locali, con la consapevolezza di dover perseguire gli interessi generali dell’Italia “tutta”. Proprio i piccoli Comuni, si stanno ‘autoriformando’ e unendosi volontariamente da anni, anticipando di molto la recente norma sulle gestioni associate obbligatorie varata dal Parlamento. Bisogna affrontare la questione di petto, su come si tengono insieme necessità di risparmi ed efficienza con l’urgenza di governare territori spesso vasti e complessi quanto scarsamente abitati, che necessitano di una “presenza” di governo che solo l’Ente Comune è in grado di garantire. Questo concetto – conclude Miglionico – vale ancora di più ed è più importante proprio nei territori di montagna, nei quali il processo di riforma e di semplificazione deve ulteriormente procedere al fine di giungere ad un schema più moderno di governance nel quale al Comune, singolo o associato, debbono spettare tutte le funzioni connesse alla migliore amministrazione del territorio”.
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