“Lunedì 12 settembre a partire dalle 8,30 è in programma l’atteso Consiglio comunale sull’ospedale San Carlo di Potenza che noi consiglieri di opposizione abbiamo chiesto tempo fa per avere risposte circa il futuro della struttura, importante punto di riferimento per la città. L’assemblea si riunirà nell’auditorium del nosocomio potentino. Con ritardo ma finalmente potremo ascoltare direttamente dall’assessore regionale alla Sanità Attilio Martorano e dal nuovo direttore generale del San Carlo Andrea Des Dorides quale idea progettuale è sottesa all’azione di governo per il rilancio dell’azienda ospedaliera”.
Il consigliere comunale di Potenza Giuseppe Molinari ricorda come al Consiglio comunale ad hoc, di cui si era fatta formale richiesta insieme ai consiglieri Salvatore Lacerra, Angelo Laieta, Fernando Picerno e Rocco Coviello, Giuseppe Ferraro e Vito Mitro dovrebbero partecipare le amministrazioni regionali e provinciali, e non solo l’assessore regionale alla sanità ed il presidente della Regione Basilicata, ma anche i consiglieri regionali e provinciali, i rappresentanti delle organizzazioni professionali del mondo sanitario, dei sindacati e delle organizzazioni a tutela dell’utenza. Durante il Consiglio comunale è necessaria – evidenzia Molinari – la presenza anche dei parlamentari della città di Potenza”.
“Vogliamo sia fatta una volta per tutte chiarezza sull’entità dei tagli ai finanziamenti previsti per il nosocomio potentino e sulle eventuali ripercussioni che potrebbero avere sulla qualità dei servizi e sul personale. Avere precise informazioni significherebbe iniziare una seria riflessione sull’opportunità o meno di determinate scelte, sulla possibilità di ovviare alle difficoltà economiche attraverso una cooperazione tra le amministrazioni pubbliche e non solo. Al momento, infatti, non è chiaro il peso che la finanziaria regionale avrà sul San Carlo di Potenza, né è chiaro il motivo della continua duplicazione di funzioni e reparti anche in altri plessi ospedalieri. Ancora, è importante affrontare la questione relativa alla stagnazione in cui di fatto versano le intese e gli accordi con centri di ricerca e centri universitari ma anche discutere della sottrazione nei confronti del San Carlo di professionalità d’eccellenza e tecnologie d’avanguardia, nonché –conclude Molinari- dell’evidente mancanza di una ‘politica sanitaria’ capace di ascoltare il territorio e comprenderne le esigenze”.