“Ci piace la ricetta presentata al Congresso di Legacoop dal Presidente De Filippo, che pure dice di rifiutare i “ricettari”, perché le tre grandi centrali della cooperazione (Lega, Confcooperative e Agci) contribuiscano a creare almeno dieci nuovi posti di lavoro in ogni comune. Solo che vorremmo capire come pensa la Regione di favorire la crescita del movimento cooperativo lucano per lo sviluppo sociale e dei territori e per realizzare i nuovi 1.300 posti di lavoro”. E’ quanto sostiene il coordinatore regionale di Fli sen. Egidio Digilio aggiungendo che “dal Governatore che, di recente in occasione di un’iniziativa dedicata alla comunicazione sociale, ha fatto un richiamo alla responsabilità di tutti per intendere la comunicazione come “consapevolezza”, ci si attende più di una semplice ricetta. A meno che non si ritenga di aver assolto ad ogni responsabilità politico-istituzionale per sostenere la cooperazione con l’incremento del fondo di garanzia, previsto nella Finanziaria Regionale 2011, destinato alle imprese e alle cooperative, per approvvigionarsi di scorte e semilavorati ma anche per sopperire a problemi di liquidità. Per evitare interpretazioni di polemica politica, faccio riferimento al documento che Confcooperative, Legacoop e Agci hanno diffuso dando seguito alla concertazione con la Giunta Regionale per la manovra finanziaria regionale. Ebbene, le tre centrali cooperative
hanno sollecitato l’accelerazione della governance regionale che – sono parole loro, non mie – “presenta ancora troppi filtri, enti strumentali a valle, che a volte drenano risorse e burocratizzano eccessivamente il sistema”. Inoltre dalle centrali cooperative è venuta con forza l’indicazione di “individuare politiche anticicliche per traghettare la Basilicata fuori dalla stagnazione, attivando investimenti sulle infrastrutture materiali e immateriali prestando maggiore attenzione nei confronti della green economy, del settore primario e della valorizzazione del patrimonio edilizio pubblico e privato”. Sono dunque queste le basi da cui partire per avviare un nuova fase della cooperazione in Basilicata che non si fermi al pur positivo Programma di edilizia residenziale pubblica agevolata che
ha favorito, indubbiamente, lo sviluppo della cooperazione edilizia, ma traduca in provvedimenti la “ricetta dei dieci posti di lavoro in ogni Comune. Le cooperative lucane – conclude il coordinatore di Fli – hanno bisogno di sostegno per investire in progettualità, intersettorialità e integrazione, misure determinanti per vincere la sfida del mercato, senza dimenticare il rafforzamento della capitalizzazione e l’introduzione di innovazioni organizzative e tecnologiche”.
BAS 05