“In merito alle recenti dichiarazioni di associazioni, esponenti politici ed istituzionali sull'annosa vicenda dell'inceneritore “Fenice”, Sinistra Ecologia Libertà della Federazione Provinciale di Potenza, tiene a precisare la sua assoluta contrarietà alla tecnologia della termodistruzione e la ferma convinzione che una Provincia di poco meno di 385.000 abitanti (dati Istat al 1/1/2010) non abbia necessità di due inceneritori (a San Nicola di Melfi e a Tito) così come il Piano Provinciale dei Rifiuti prevede”. Lo afferma in un comunicato la federazione di Potenza di Sinistra Ecologia e Libertà.
I dati che offre l'ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale – Rapporto Rifiuti Urbani, edizione 2009) – si legge nella nota inviata dal coordinatore Ivano Scotti – mostrano come in Basilicata si produca una quantità pro-capite di rifiuti urbani più bassa della media Nazionale e dell'intero Mezzogiorno, nonché come questo dato sia consolidato nel tempo. Ciò conferma, secondo noi, che indipendentemente dalla mutamento dei consumi e del correlato cambiamento merceologico del rifiuto, sia alquanto discutibile programmare il raggiungimento, in un futuro non ancora ben definito, di una raccolta differenziata al 60% e destinare comunque il 40% dei rifiuti urbani all'incenerimento in 2 impianti provinciali di cui uno, quello di Tito, ancora lontano dalla sua messa in funzione.
Aree più virtuose come il Trentino Alto Adige, invece, con una raccolta differenziata pari al 56,8% (dato del 2008) destina all'incenerimento circa il 15% del rifiuto urbano in un solo impianto, in cui si registra peraltro una lieve e tendenziale riduzione sia in termini assoluti che percentuali di materiale conferito. A questo si aggiunga come in Trentino, ad esempio, si siano tentate politiche di riduzione a monte del rifiuto che hanno dato buoni risultati, tanto che ad un incremento di popolazione non si è registrato un incremento proporzionale della quantità di rifiuto prodotto.
Per questo pensiamo che l'intera programmazione provinciale sui rifiuti andrebbe rivisitata. Non ci sfugge tuttavia la responsabilità politica a cui si è chiamati in una compagine di governo di cui siamo parte integrante, per questo, benché il Piano Provinciale dei Rifiuti non sia il migliore dei mondi possibili ne tanto meno questo è il Piano che SEL avrebbe proposto e voluto sostenere, pensiamo sia prioritario portarlo a compimento, specie sul versante della raccolta differenziata e del riciclaggio. Siamo convinti che nel momento in cui si raggiungeranno percentuali in linea con quanto prevede la normativa (almeno il 65% al 31/12/2012, art. 205, D.lgs. 152/2006 ss.ii.mm.) l'intera impiantistica per l'incenerimento risulterà sovradimensionata se non inutile”.
BAS 05