Musica, Giovanna Marini in Basilicata

Un nuovo viaggio di studio e scoperte, quello che Giovanna Marini e il suo Corso di Estetica del Canto Contadino della Scuola Popolare di Musica del Testaccio, inizia oggi in Basilicata. Un viaggio fortemente voluto da Antonio Calbi, Direttore del Settore Spettacolo del Comune di Milano, che qui è nato e che ha già portato in regione, negli ultimi mesi, Massimo e Milly Moratti, il regista Daniele Abbado, le attrici Anna Galiena e Carla Chiarelli e che ha fortemente promosso la candidatura di Matera a Capitale Europea della Cultura per il 2019.
Dopo quarant’anni la Marini torna nella terra amata e indagata da Ernesto De Martino, cantata da Rocco Scotellaro, narrata da Carlo Levi nel suo celebre romanzo Cristo si è fermato a Eboli. Fra le tappe, il gruppo di sessanta “etnomusicologi” sosterrà anche a Matera, naturalmnete, dove Pasolini ambientò il Suo Vangelo. Sabato 23 aprile, dopo aver preso parte alle processioni dell’Addolorata in cerca del Cristo Morto, all’alba a San Mauro Forte, a metà mattina a Ferrandina, Giovanna Marini sarà accolta a Matera dal Sindaco Salvatore Adduce a Palazzo Lanfranchi, sede di un bel museo e dove è collocato il bellissimo, lungo dipinto di Carlo Levi, Italia 1961, realizzato proprio in occasione del Centenario dell’Unità d’Italia.
E’ davanti a questo racconto in pittura che la cantautrice, ricercatrice, compositrice avvierà il suo concero regalo alla città di Matera. Con il gruppo si sposterà nella piazza antistante per un concerto-baratto fra il folto ensemble capitolino e il Coro Polifonico Cantori Materani, diretto da Alessandra Barbaro.
Ad Accettura, invece, giovedì 21 aprile, sarà un gruppo di anziani a eseguire, con voce e organetto, i canti legati al Magio, il celebre rito arboreo che qui sopravvive in tutta la sua forza. A San Mauro Forte, nello stesso pomeriggio, saranno i Campanacci ad accogliere gli ospiti, un rito questa volta legato agli animali e alle transumanze. Per la Passione del Venerdì Santo è stato scelto Montescaglioso, dove la processione è accompagnata da lunghe e potenti litanie secentesche. Il gruppo di studio ascolterà, registrerà i canti, li trascriverà impementando in tal modo uno degli archivi viventi di canti popolari e della tradizione più ricchi d’Europa.
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