Per l’esponente di Io Amo la Lucania “la critica coraggiosa è sempre bene accetta. La critica falsa ed ipocrita è sempre figlia di un obiettivo che si vuole raggiungere
“La notizia è sicuramente da prima pagina. I segugi sono all’opera. Si cercano prove. Si rovistano persino i bidoncini della raccolta della carta. Tutti bravi a criticare. Tutti bravi a compiacersi o a scatenarsi”. Lo afferma il presidente del gruppo consiliare Io Amo la Lucania, Ernesto Navazio, facendo riferimento agli ultimi concorsi pubblici di cui si parla in questi giorni sulla stampa.
“Ma la Basilicata – si chiede il consigliere – è fatta di persone perbene oppure no? In quale regione viviamo se il sospetto (legittimo per carità) è sempre dietro l’angolo. Spesso si confonde l’atteggiamento di critica con quello di rivalsa: finalmente possiamo dare all’untore. Ci lamentiamo, da sempre, che in questa regione non si fanno concorsi. Sappiano tutti come centinaia di collaborazioni vengono scelte per intuitu personae e nessuno grida allo scandalo se troviamo la compagna, la moglie, il cognato, il fratello, l’amico, l’amica, (per fortuna i figli no), il conoscente, la conoscente del politico di turno. Il ragionamento può essere esteso ad altre categorie. Tutte le categorie che hanno a che fare con un sistema pubblico di relazioni. Che ci sia stato un concorso passa in secondo piano. Perché?”
“Chiediamo – dichiara Navazio – meritocrazia, chiediamo opportunità per tutti. Però interessa solo chi vince. Qual è il cognome. Nessuno si interroga su come ha vinto. Se quel bando è stato ampliamente pubblicizzato, se la commissione è formata da esperti competenti, se le prove hanno verificato l’attitudine del candidato a svolgere quel lavoro. Invece no! Tutti affascinati da Cartesio. Ma in salsa provinciale”.
“Sono fermamente convinto – continua l’esponente di Io Amo la Lucania – che la Basilicata sia abitata da persone perbene. E tutte le persone devono avere le medesime opportunità. Salvo, e questo è compito della politica, garantire davvero a tutti queste opportunità. Iniziando dai luoghi fisici. Iniziando dai contesti dialettici. Iniziando dall’evidenziare il sistema di relazioni che attanaglia questa nostra regione.
Allora se vogliamo affrancarci dal grado di assuefazione che ci costringe, ogni giorno, a fare i conti con filiere di relazioni, iniziamo a comportarci diversamente. Tutti. E non un giorno si e l’altro no. Ogni giorno. Basta appelli. Partiamo però da un presupposto che è quello della comunità nella quale immaginiamo di vivere. Senza la bava alla bocca”.
“I cittadini – conclude Navazio – hanno sempre avuto un’arma potentissima: il voto. Salvo utilizzarlo male. Bene il dibattito. Bene la notizia. Ma ci sono tanti altri aspetti che si impongono alla nostra attenzione che non possiamo trascurare. La critica coraggiosa è sempre bene accetta. La critica falsa ed ipocrita è sempre figlia di un obiettivo che si vuole raggiungere”.