Per il capogruppo in Consiglio del Movimento per le Autonomie: “se il Governo dovesse nominare un Commissario speciale occorre costituire altresì una task force che risponda dei risultati attesi”
“Il problema dell’assetto idrogeologico è uno dei più forti in Basilicata. Parlare di problema che si trascina da anni, se non secoli, non è esagerato”. E’ quanto ha dichiarato il capogruppo del Movimento per le Autonomie, Francesco Mollica, nel corso dell’Assise consiliare di oggi.
“Già nel settembre del 1902 l’allora presidente del Consiglio, Giuseppe Zanardelli – ha dichiarato Mollica – ricordando un suo viaggio fatto in Basilicata, disse: ‘al primo ingresso in questa provincia udii della grossa frana di Lauria sempre esposta a formidabile ruina; e oggi udii pure della frana di Accettura, sicché anche di questo, dei mali che vi affliggono, dovrà prendersi necessaria e affannosa cura. Percorsi più giorni distese di monti, nudi, brulli, senza qualsiasi produzione, senza quasi un filo d'erba e avvallamenti altrettanto improduttivi. Si correva per ore ed ore senza trovare una casa ed al desolato silenzio dei monti e delle valli succedeva il piano mortifero dove i fiumi sconfinati scacciarono le culture e, straripando, impaludarono. E vidi ad esempio il letto dell'Agri identificarsi con la valle dell'Agri e l'acqua vagante non avere quasi corso in quelle sterminate arene’. Come allora – ha sottolineato – la cura non è ancora arrivata e noi siamo qui a parlare di calamità, a fronteggiare emergenze e a tentare di trovare soluzioni tampone per risolvere i gravi danni subìti da chi vive e si confronta tutti i giorni sul territorio”.
“Esprimo solidarietà – ha proseguito il consigliere Mollica – a tutti i cittadini che hanno subìto questo ennesimo ulteriore disastro e ribadisco che occorre analizzare le cause del fenomeno al di là della occasionalità. Negli ultimi anni sono stati stanziati milioni e tutti ricordano i Fondi Fio. Tutti flussi di finanziamento che non si sono tradotti in azioni concrete. A ciò si aggiunge un mancato coordinamento degli enti preposti alla previsione degli eventi (ex Rid), un cattivo utilizzo delle Vie Blu e Sma, mancato monitoraggio da parte degli Assessorati della effettiva messa in opera del Piano di mitigazione del dissesto idrogeologico e la non pulizia dei canali di scolo. Ecco, allora, che oggi come ieri in Basilicata basta un po’ di neve o un po’ di pioggia per restare senza vie di comunicazioni e ricompaiono nei telegiornali immagini di distruzione, paura e sofferenza. E’ la regione del dissesto idrogeologico ed è il frutto avvelenato di decenni nei quali il territorio è stato maltrattato sistematicamente: un'emergenza sempre meno eccezionale e sempre più quotidiana. Ridisegnare e ricostruire il territorio diventa anno dopo anno più urgente”.
“La favola degli alti costi e della carenza di fondi per una manutenzione ordinaria e costante del suolo – ha sottolineato l’esponente di Mpa – è sempre più evidentemente falsa e pretestuosa. Ma visto che occorre agire subito dopo e, quindi, adesso avanziamo concrete proposte, mettendo al centro del dibattito politico il tema della difesa del territorio. Sospendiamo i pagamenti ai Consorzi di Bonifica, istituiamo un fondo di rotazione senza interessi, attiviamo un tavolo con l’Arbea e i Sindacati per verificare come la produzione compromessa possa avere soluzioni rispetto al premio unico, indirizziamo i prossimi bandi con l’attribuzione di un punteggio superiore alle aree e alle aziende colpite dalla calamità, attiviamo tutte le procedure previste dal Disegno legislativo n°102 del 2004, ripristiniamo l’officiosità idraulica dei fiumi, realizziamo iniziative per informare i cittadini e infondere loro un certo grado di consapevolezza del problema e del rischio perché le vicende di oggi e del passato sono state provocate sì da un intreccio di cause naturali (vulnerabilità dei suoli), ma anche antropiche (abbandono della manutenzione dei corsi d’acqua, abitati abusivi, abbandono colture vegetali)”.
“Non so se è nelle intenzioni del Governo la nomina di un Commissario speciale, come mi auspico ma – ha concluso Mollica, rivolgendosi al presidente della Giunta, De Filippo – se così dovesse essere occorre costituire altresì una task force che risponda dei risultati attesi, perché non è più tempo che non si renda conto di quello che si fa”.