Bisogna "accelerare l’iter di completamento dell’impiantistica prevista per rendere autonomi i diversi bacini e snellire le procedure di gestione. Evitare che l’impiantistica predisposta, tra cui rientrano l’impianto di Lauria e Sant’Arcangelo, arrivi ad esaurimento senza aver assolto al proprio compito principale, che è quello di abbattere i quantitativi destinati alle discariche. Adottare una serie di azioni che permettano di ridurre la produzioni dei rifiuti, e di chiudere il ciclo puntando sul riciclo ed il recupero e non sulla termodistruzione". Solo in questo modo sarà possibile "contribuire a sovvenire al problema dello smaltimento dei rifiuti della nostra provincia, che ad oggi avviene in alcuni impianti del materano e in quelli, residui, funzionanti del potentino: Lauria, Sant’Arcangelo e Venosa". E’ quanto emerge da un’interrogazione del gruppo consiliare dell’Italia dei Valori della Provincia di Potenza presentata oggi alla Presidenza del Consiglio.
L’interrogazione del Gruppo dell’Idv, composto dal capogruppo Vittorio Prinzi e dai consiglieri provinciali, Carlo Tarantino e Angelo Lamboglia, – si legge in un comunicato – evidenzia come "La situazione dei preesistenti impianti e la conformazione geografica della provincia suggeriscono di suddividere il territorio in tre bacini: Nord, Centro e Sud. Il comune di Lauria, bacino Sud, la cui discarica comunale è già arrivata ad esaurimento, ha visto la realizzazione di impianti di vagliatura, bostabilizzazione e compressione delle frazioni secche da avviare all’inceneritore Fenice. L’impianto di Lauria, non funzionando a pieno regime a causa di adeguamenti da apportare alla vagliatura, rischia di compromettere le finalità del suo progetto iniziale, non giustificando l’investimento sostenuto. La Provincia di Potenza, con lo scopo di chiudere il ciclo integrato puntando sulla differenziata, ha predisposto l’ampliamento degli impianti di Venosa e Sant’Arcangelo per il trattamento dell’umido, che rappresenta il 32% del rifiuto, ed il bando per la realizzazione di un centro di compostaggio nell’area centro". Per i consiglieri dell’Italia dei Valori “Le criticità possono verificarsi, ma non devono diventare una consuetudine come l’ennesima ordinanza sembrerebbe dimostrare”.
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