Potenza, petizione per riapertura mense scolastiche

Sono già oltre 500 le firme raccolte dal comitato spontaneo MensaSubito per chiedere alla Regione Basilicata e al Comune di Potenza lo sblocco di una situazione che pesa come un macigno sulle famiglie del capoluogo di regione: l'attivazione delle mense e del resto dei servizi integrati per il diritto allo studio.
Nei giorni scorsi, dopo ripetuti colloqui con consiglieri comunali e con l'assessore al ramo del Comune di Potenza, il gruppo di genitori indignati, riuniti nel comitato spontaneo MensaSubito, ha deciso di passare dalle parole ai fatti e di cercare di esercitare pressione sulle istituzioni perché le promesse fatte lo scorso anno non finiscano inesorabilmente nel dimenticatoio, organizzando una petizione popolare.
Il clima che si respira parlando con le famiglie è davvero elettrico, visto l'avvio dell'anno scolastico con premesse ben peggiori di quelle dello scorso anno. Nonostante siano stati effettuati i lavori di messa in sicurezza e adeguamento strutturale di cucine e locali refettorio, infatti, tutto tace e i nostri figli continuano a subire le conseguenze di scelte politiche incomprensibili.
Le firme raccolte saranno consegnate, nella giornata di domani, alla Presidenza della Giunta regionale di Basilicata, per cercare di far sentire la voce del Paese reale a chi dovrebbe assicurare, mediante la corretta applicazione di Leggi e Regolamenti, una gestione equilibrata delle risore pubbliche.
In questo senso il comitato spontaneo sarebbe davvero interessato a comprendere fino in fondo qual è la logica ferrea che ha portato il comune a spendere 2 milioni di Euro per eseguire i lavori nelle mense e refettori, senza pensare di stanziare le risorse necessarie e garantire il corretto funzionamento del servizio.
Certo capiamo anche che i tagli imposti dal Governo hanno messo in ginocchio il Comune, ma allora se tagli ci dovevano essere era proprio necessario farli pesare sulle spalle dei più piccini?
In attesa di ricevere buone nuove sull'avvio dei servizi non ci resta che continuare a vivere e lottare per i diritti dei nostri figli.
bas 02

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