Dopo una sentenza del Tar i consiglieri regionali chiedono lumi al presidente De Filippo sulla realizzazione dell’opera pubblica di ‘conservazione, valorizzazione e fruizione della stazione paleolitica Tuppo dei Sassi – Acer Montis di Filiano’
I consiglieri regionali del Pdl hanno presentato un’interrogazione “su una vicenda ricadente nel Comune di Filiano – tra altro retto da un sindaco che rifiuta la consegna di documentazione pubblica ai consiglieri di minoranza – ma che ha quale compartecipe la Regione Basilicata. Una questione che da tempo sollevata dal capogruppo di opposizione a Filiano Vincenzo de Paolis, nell’indifferenza del sindaco – feudatario Giuseppe Nella”. Lo rende noto il consigliere regionale del Pdl Gianni Rosa.
“Il Governo De Filippo – spiega l’esponente del Pdl – nella riprogrammazione delle risorse dalla Delibera CIPE n. 35/2005 ai sensi della Delibera CIPE n. 14/2006 – ha erogato un finanziamento di euro 1.200.000,00 a favore del Comune di Filiano per la realizzazione dell’opera pubblica di ‘conservazione, valorizzazione e fruizione della stazione paleolitica Tuppo dei Sassi – Acer Montis di Filiano’. Una somma stanziata per la valorizzazione di un importante sito archeologico che l’Amministrazione Comunale di Filiano ha utilizzato in modo difforme, tanto da violare la normativa vigente di settore. Va rimarcato che i soggetti ritenutesi lesi si sono rivolti con successo alla magistratura amministrativa regionale per la difesa e tutela dei propri diritti violati. Il Tar Basilicata con le sentenze n. 430/2009 e 77/2011 ha annullato tutti gli atti impugnati, ha censurato l’Amministrazione Comunale di Filiano per il comportamento posto in essere ed assunto – tanto rilevante – da annunziare, se perdura questo comportamento, una denunzia alla competente magistratura ordinaria e contabile. Ovvero anche in assenza di variante allo strumento urbanistico l’Amministrazione di Filiano, violando la normativa d’appalto e quella urbanistica relativa agli indici di cubatura previsti nella zona interessata, ha consentito la realizzazione dell’opera in questione”.
Rosa ricorda inoltre che nella sentenza n. 77/2011 si legge tra l’altro: “non si riesce a comprendere come, in assenza di apposita variante ex art. 27 L.R. n. 23/1999, il Comune resistente con Del. G.M. N. 70 del 28.9.2009 abbia potuto ritenere “conforme al vigente strumento urbanistico” l’offerta, formulata dalla prima aggiudicataria Edilquattro Costruzioni s.r.l., la quale prevedeva la costruzione di un edificio, da adibire a Centro visite, avente una volumetria di 633,32 mc., anziché di 291,10 mc. (tenuto conto dell’indice di fabbricabilità di 0,2 mc./mq. e della superficie complessiva di 1.457 mq. dei citati terreni foglio di mappa n. 28, particelle nn. 376, 377, 634, 638, 639 e 726)“.
Con l’interrogazione i consiglieri regionali del Pdl chiedono al presidente De Filippo “se l’opera in questione è stata realizzata in difformità al vigente strumento urbanistico del Comune di Filiano e se, pertanto, i rilievi del Tar risultano fondati”. Poi, se viene riscontrato il corretto rilievo effettuato da Tar di Basilicata in merito alle difformità urbanistiche, i consiglieri chiedono “come intende procedere per il recupero delle somme assentite al Comune di Filiano che giammai possono finanziare un’opera abusiva”.
“Sia chiaro che il Pdl questa volta non aspetterà un giorno in più oltre i 30 previsti da regolamento per la dovuta ed obbligatoria risposta regionale – concludono i consiglieri regionali del Pdl – e diffidiamo De Filippo, l’assessore competente e la maggioranza di centrosinistra a ignorare la questione, poiché oltre a coinvolgere un gioiello della archeologia lucana, mette a nudo anche l’arroganza di un sindaco – Giuseppe Nella – che già in altre occasioni ha dimostrato di ignorare la legislazione degli enti locali, negando ai consiglieri di opposizione chiarimenti ed accesso ai dati. Nella per questo è stato condannato dal Tar, è utile ricordarlo anche De Filippo. Esiste anche un giudice amministrativo a Potenza”.