“Ci siamo sempre battuti affinché il territorio, compreso quello di Lavello, avesse quanto gli spettava a partire dalle battaglie sui Punti salute e sulla Casa della Salute”
“Dov’era il consigliere comunale di Lavello Domenico Gisondi quando i sottoscritti proponevano e ancora propongono l’”ospedale unico” per acuti a servizio del territorio?” E’ quanto si chiedono i consiglieri regionali Francesco Mollica (MPA) ed Alfonso Ernesto Navazio (Io amo la Lucania), i quali sottolineano che “quando si chiede l’’Ospedale Unico’ per acuti significa una sanità di eccellenza a servizio di un territorio e una sanità pubblica alla quale crediamo debba affiancarsi una sanità privata già presente sul territorio del Vulture Alto Bradano e che funziona anche con costi per il pubblico ridotti”.
“Saremo a fianco delle cittadinanze, delle comunità e di quei amministratori che non si lasciano però strumentalizzare rispetto ad una programmazione sanitaria che non deve essere a vantaggio di pochi. Non sappiamo se il consigliere Gisondi parla con cognizione di causa reale o conosce questioni che sono a noi consiglieri regionali sconosciute. Gradiremmo, essendo rappresentanti del territorio, avere la stessa conoscenza di ciò che si muove in regione in maniera palese e soprattutto dietro le quinte. La Clinica Luccioni, più volte contestata, può operare in sistema di prorogatio rispetto alle norme sull’accreditamento, essa nasce nella città di Potenza perché il territorio potentino con l’aggiunta dei paesi limitrofi assicurava un bacino di utenza sostanziale”.
“La dislocazione a Lavello – sottolineano i due consiglieri – non si boccia a priori ma se ne vorrebbe comprendere fino in fondo la filosofia, perché, altrimenti, farebbe pensare ad un depotenziamento del sistema sanitario pubblico a favore di quello privato. Né si può non verificarne realmente, pubblicamente ed in maniera trasparente l’impatto anche lavorativo che viene da alcuni citato. Del resto, si chiedono Mollica e Navazio, cosa capiterebbe alle altre strutture private, presenti sul territorio, e che pure offrono occupazione?” .
“Non è una guerra fra poveri – continuano i due consiglieri – e non è strumentale la richiesta di conoscenza e di trasparenza sull’operato in un campo dove di ombre ve ne sono già a sufficienza. Pertanto, rassicuriamo il consigliere in relazione al nostro impegno per poterlo riportare ad essere protagonista senza dover ledere il diritto fondamentale alla salute”.
“Per quanto ci riguarda – concludono Mollica e Navazio – non abbiamo bisogno di scusanti ci siamo sempre battuti affinché il territorio, compreso quello di Lavello, avesse quanto gli spettava a partire dalle battaglie sui Punti salute e sulla Casa della Salute che, a quanto pare, dobbiamo chiederci la motivazione per cui non è nata”.