“Centocinquant'anni fa nasceva l’Italia ed il suo popolo, dopo neanche un secolo , però, dei nostri concittadini erano costretti a soccombere per il fatto stesso di appartenere alla nostra patria. Mi riferisco ai 350.000 esuli istriani, giuliani e dalmati martiri delle Foibe. Italiani di sangue e cultura, che per questo motivo hanno pagato con la vita. Come ogni anno – sostiene il presidente provinciale di Potenza di Giovane Italia Fortunato Picerno – il 10 febbraio ci fermiamo a riflettere e commemorare. Quello che si prova è, senza dubbio, dolore per le nostre vittime ma forse anche un grande rammarico perché in Italia ancora poco si sa, poca importanza si riconosce a questa pagina, seppur triste, così importante della nostra storia. E’ un problema già considerato, ma che non mi stancherò mai di ripetere, il deficit culturale che avvertiamo affonda le sue radici nell’ insegnamento scolastico. E’ la scuola il luogo deputato all’insegnamento di base, e proprio nelle scuole “questa” storia non viene narrata, spiegata, conosciuta. Ma il mio non è un “j’accuse” meramente politico. E’ proprio questo il punto della questione, il 10 febbraio deve unire tutti, aldilà dei partiti e della colorazione politica, deve unire tutti i cittadini italiani che si ritengono tali. Per questo motivo che nel 2004, finalmente è stata emanata la legge n.92 che istituisce il “Giorno del Ricordo”, affinchè l’Italia unita e l’Italia intera celebri quest’evento. Nella stesso anno fu fondato il “comitato dieci febbraio” che si adopera per sensibilizzare associazioni storiche e politiche a promuovere manifestazioni di ricordo, e lo fa in maniera bipartisan per raggiungere l’obiettivo che insieme ricerchiamo: l’istituzione di una giornata di Festa Nazionale, proprio il dieci febbraio. Per tutti questi motivi, ma anche soltanto per informarvi e conoscere vi invito a partecipare alla nostra manifestazione che si svolgerà in serata a Potenza, in modo tale che sia ancora più condivisa. A 150 anni dall’unità della nostra nazione, è giusto festeggiare ma solo se si ricordano i propri cittadini che per il nostro tricolore hanno dato la vita. Solo la conoscenza ci rende liberi”.
BAS 05