Con il documento, sottolineano l’esponente del Mpa e del Pdl, si chiede alla Giunta di impegnarsi per contrastare l’annunciata manovra
"Tutelare i presidi necessari allo sviluppo della Banca Popolare del Mezzogiorno, una realtà preziosa”: lo chiedono congiuntamente i Consiglieri regionali Francesco Mollica (MPA) e Nicola Pagliuca (PDL) con una mozione presentata oggi in Consiglio, che sarà discussa nella prossima seduta consiliare e che, come annunciato dal Capogruppo del PD, Vincenzo Viti, sarà sottoscritta a nome dell’intero gruppo regionale del PD. La mozione impegna la Giunta regionale ad adoperarsi per contrastare l’annunciata manovra di trasferimento della Direzione centrale da Matera a Crotone, previsto dal piano strategico della Banca Popolare del Mezzogiorno.
“La BPM – ricordano i due consiglieri – è nata nel 2008 dalla fusione di due banche con forte radicamento territoriale, la Banca Popolare del Materano e la Banca Popolare di Crotone,
con l’intento di mettere a disposizione delle imprese lucane finanziamenti a tassi agevolati, come sostegno del capitale circolante per affrontare meglio la difficile fase di crisi economica”.
“L’obiettivo di questa fusione – affermano gli esponenti dell’MPA e del PDL – era quello di servire al meglio il territorio e la clientela, con la prospettiva di un ulteriore rafforzamento ed espansione territoriale, supportato dalla presenza di una Direzione generale con uffici suddivisi tra Matera e Crotone.
Oggi, la decisione di trasferire da Matera a Crotone la Direzione centrale e quelle dei crediti e commerciale mette in discussione quella strategia visto l’accentramento del potere decisionale che converge esclusivamente sulla sede calabrese”.
“Questa scelta non solo è in aperta e sostanziale violazione degli accordi sottoscritti – continuano Mollica e Pagliuca – al momento della fusione, ma se attuata determinerebbe un ulteriore allontanamento dalla Basilicata dei centri decisionali in ambito creditizio, il che renderebbe ancora più complicato il già difficile dialogo tra le nostre imprese e le banche con effetti negativi sia per le famiglie che per le piccole e medie imprese, che costituiscono la maggior parte del nostro tessuto economico regionale e rappresentano gli interlocutori privilegiati di una banca locale come la BPM.
Senza contare l’incidenza del progetto di trasferimento sul personale, si creerebbero eccedenze da gestire con forme di mobilità di cui non si sentiva francamente il bisogno in un delicato momento di crisi occupazionale come quello che stiamo attualmente vivendo”.
I consiglieri Mollica e Pagliuca chiedono “di conoscere quali sono le reali motivazioni che hanno spinto alla spoliazione degli uffici materani della BPM, lasciando sul nostro territorio solo gli sportelli addetti al rastrellamento dei risparmi delle famiglie lucane e il loro utilizzo, invece, a favore di altre realtà territoriali. Dimenticando che la liquidità è la principale emergenza che le imprese si trovano a fronteggiare nel breve periodo e che l’allontanamento dall’accesso al credito comporterebbe maggior oneri per gli operatori e consolidamento della crisi”.
“Non è che ancora una volta, si chiedono i due consiglieri, si tende a depauperare il Sud e ad alimentare vecchie politiche di facili conquiste? A questo punto, per non perdere tutto quello che si era creato, dobbiamo noi tutti, in primis il Governo regionale, sollecitare il Gruppo emiliano a rivedere la propria decisione e a ridare fiducia a chi sul nostro territorio si impegna e mettere in campo azioni utili al rafforzamento a garanzia di uno sviluppo economico e sociale da tutti auspicato”.