“Sappiamo bene che a progettare nuovi modelli di auto sono gli ingegneri, ma l’a.d. Fiat Marchionne che ha annunciato la produzione insieme a Chrysler di 34 nuovi modelli entro il 2014, di cui 13 nell'area Nafta (Sud America) deve indicare quali sono gli stabilimenti italiani interessati e, tra questi, qual è il piano industriale per Melfi”. A sostenerlo è il segretario della Uilm-Uil di Basilicata Vincenzo Tortorelli aggiungendo che “dopo il confronto tenutosi giovedi' scorso al Ministero per lo Sviluppo Economico tra il Ministro Romani e Marchionne, l’incontro convocato sempre presso il Mse giovedi' 18 novembre con i segretari nazionali dei sindacati per fare il punto sul piano di rilancio del gruppo Fiat, è un’occasione che ci auguriamo non vada perduta. Se infatti come ripetono gli analisti del settore il mercato dell'auto e' in linea con le previsioni e sono ancora le vendite all’estero a tirare, resta centrale – continua il leader delle tute blu lucane della Uil – l’uscita di nuovi modelli che invece l’a.d. Fiat vorrebbe continuare a rinviare in attesa di chi sa quali tempi migliori per i mercati. A nostro parere la FIAT fa male ad agitare lo spettro della globalizzazione, come è indubbio che una parte del Sindacato fa male ad arroccarsi a difendere ciò che non è più difendibile. Tra i tanti problemi seri che abbiano e che ostacolano la ripresa economica e distruggono i posti di lavoro due sono quelli più gravi: 1) la mancanza di un piano industriale adeguato a reggere la globalizzazione; 2) una produttività troppo bassa rispetto non solo all’India, alla Cina e ai Paesi dell’Est, ma verso i nostri “competitors” europei. Accettare la sfida di Marchionne – continua Tortorelli – significa proprio questo: costringere il mondo dell’impresa a scommettere nuovamente sul nostro Paese e a misurarsi con il tema della produttività.
A Melfi, lo diciamo fino alla noia, bisogna costruire una piattaforma industriale moderna dell’automotive, non ci accontentiamo di produrre scocche. Di qui la proposta del nostro segretario nazionale Palombello a produrre un secondo modello e aggiungiamo ad accelerare il programma del Campus Tecnologico di Melfi perché un pezzo significativo della nostra Regione vuole seriamente misurarsi con le sfide lanciate con “Fabbrica Italia”. Vogliamo la testa pensante della Fiat in Basilicata”.
BAS 05