Val d’Agri, Autilio: perseguire modello eco-sviluppo

Per il consigliere regionale dell’Idv “nell’area del Parco nazionale vi sono le condizioni giuste per consentire uno sviluppo omogeneo sotto il profilo turistico”

“Quello che serve alla Val d’Agri è un modello di eco-sviluppo, superando la ‘sindrome petrolio’, in grado di tutelare il territorio e la salute dei cittadini e di realizzare occasioni di occupazione stabile”. E’ il commento del vice presidente del Consiglio regionale, Antonio Autilio (IdV) alla manifestazione popolare che si è tenuta oggi a Villa d’Agri per protestare contro il pozzo ‘Alli 2’.

Autilio ha ricordato di aver presentato, nelle scorse settimane, un’interrogazione rivolta agli assessori regionali all’Ambiente e Territorio, Agatino Mancusi e alla Sanità, Attilio Martorano, in merito al “pozzo Alli 2” di Villa d’Agri di Marsicovetere in cui chiedeva di conoscere “se è stata ipotizzata una possibile delocalizzazione del pozzo con il conseguente allontanamento dall’area abitativa; quali studi sono stati realizzati per verificare l’impatto sulla salute, sull’ambiente e sul territorio dell’area interessata dall’attività del pozzo ‘Alli 2’ e in particolare che incidenza avrà tale attività sulla vita quotidiana del vicino ospedale; quali iniziative si intendono attuare per dare informazioni dettagliate e rassicurazioni alla comunità locale e quali interventi sono stati ipotizzati per preservare le condizioni di salute e ambientali e territoriali; quali azioni si intendono mettere in campo, nell’ambito della rinegoziazione dell’accordo con l’Eni Spa, perché nelle richieste di nuovi pozzi petroliferi vengano stabiliti criteri e modalità comuni onde evitare che, attraverso singoli accordi diretti tra la società petrolifera e i Comuni, si possano creare condizioni diversificate aventi effetti di ricaduta sulla salute, sull’ambiente e sul territorio”.

“In Val d’Agri e nell’area del Parco nazionale – aggiunge Autilio – vi sono le condizioni giuste per consentire uno sviluppo omogeneo sotto il profilo turistico che può consentire di intercettare i nuovi flussi. Alle opportunità di richiamo del Pertusillo, del Monte di Viggiano, degli scavi di Grumentum, degli itinerari enogastromici, del patrimonio artistico-religioso e dei centri storici, si aggiungerà il Parco dell’Energia che sarà finanziato con le royalties e che a breve sarà definito negli aspetti progettuali e di contenuto”.

“E’ auspicabile – conclude l’esponente Idv – che vengano indirizzate risorse istituzionali e finanziarie, pubbliche e private, in ottica di Public and Private Partnership in modo più efficace e coordinato. Investendo sui settori primari, come avverrà con i Piot e il Gal Akiris, e rafforzando il ruolo dell’Ente Parco Val d’Agri, è infatti possibile dare avvio a un processo virtuoso che coinvolgerà, con ricadute positive specie in termini occupazionali, anche settori sinergici quali infrastrutture, artigianato, industria ed altri servizi”.

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