“Anche le Istituzioni devono dare risposte concrete al disagio giovanile che ha assunto da tempo in Basilicata aspetti preoccupanti”
“L'operazione antidroga condotta dalla Guardia di Finanza nel Potentino è la risposta delle Forze dell'ordine e della Magistratura alla crescente diffusione degli stupefacenti e alla criminalità organizzata che lucra sulla morte dei giovani, come è accaduto con l'alto tributo di giovani vite umane. Ma anche le istituzioni devono dare risposte al disagio giovanile che ha assunto da tempo in Basilicata aspetti particolari”. E' quanto sostiene il vice presidente del Consiglio regionale Antonio Autilio (Idv), sottolineando di essere rimasto particolarmente colpito per “l'alto numero di persone coinvolte ed arrestate durante l'operazione e per la dichiarazione degli inquirenti e dei comandanti delle Fiamme Gialle secondo i quali per molti giovani fermati lo spaccio rappresentava un'alternativa alla disoccupazione”.
“Ci sono, dunque, motivazioni valide – continua Autilio – perchè per rispondere all’emergenza educativa, insieme a famiglia, scuola e territorio, l’istituzione regionale faccia la sua parte, come è già avvenuto con i progetti ‘Fuori dalle dipendenze’ promossi in alcuni istituti scolastici superiori nell'ambito del Programma denominato ‘Rafforzamento e qualificazione dell’offerta formativa scolastica’ con una spesa complessiva di 8 milioni 220 mila euro, programma dedicato a nuove attività scolastiche e per i giovani. E' necessario pertanto – aggiunge Autilio – rilanciare il Patto tra educatori, contribuendo come istituzione a rafforzare azioni ed attività contro la dispersione scolastica e per la formazione culturale e civile dei nostri ragazzi. Si tratta, comunque, di costruire una ‘rete’ sempre più sinergica tra Regione, Enti locali, Istituzioni scolastiche, associazioni dei genitori che si occupano a vario titolo di problemi giovanili, per rendere ancora più efficaci gli interventi ed estenderli a tutti i campi di vita ed interesse dei giovani”.
“La sfida che viene lanciata ai giovani lucani – sostiene Autilio – è quella che li richiama ad una netta assunzione di responsabilità, sostenuta dall’Istituzione regionale e fondata su un piano di pari dignità, fatto di obiettivi comuni. I giovani oggi costituiscono un ‘gruppo in divenire’, il che vuol dire che l’accesso al lavoro e la costruzione del proprio nucleo familiare seguono percorsi ritardati e non sempre lineari. Entrare ed uscire spesso dalla condizione di studente, attraversare quella di disoccupato o di precario, produce uno slittamento in avanti di tutte le tappe fondamentali dell’individuo: una casa, una famiglia, una stabilità. Ed è in questi campi – conclude – che bisogna far sentire la presenza della Regione”.