“Con la mozione su Metaponto Lido, a mia firma e del collega Romeo Sarra, discussa ieri in Consiglio regionale, al di là della situazione di emergenza dovuta ai danni provocati dall’erosione costiera che dovrebbe essere affrontata con i lavori da ultimare a breve, abbiamo voluto porre al centro del Consiglio e dell’attività della Giunta la ‘questione’ più complessiva che riguarda il destino di Metaponto, che da quarant’anni vive in condizioni mortificanti, sugli albori di una rudimentale civiltà turistica, avviata e subito fermata negli anni sessanta”. A sostenerlo è il consigliere regionale del Pdl, Franco Mattia, sottolineando che “un primo risultato con la volontà espressa dalla maggioranza di votare unitariamente la nostra mozione, riaggiornata nella parte riferita all’emergenza, rappresenta senza dubbio un elemento politico rilevante che dovrà impegnare la Giunta in un’azione più ampia che intendiamo verificare e controllare in tutte le sue fasi”.
Nel ricordare che “la mozione parte dalla considerazione che continue mareggiate si sono abbattute nel corso degli anni con frequenza periodica ed anche con effetti devastanti sulla costa jonica, con particolare intensità sul tratto di Metaponto lido, provocando ingenti danni alle strutture balneari in conseguenza dell’erosione marina e dell’arretramento della costa” Mattia ha detto che “nelle ultime settimane sembra siano stati superati l’inefficienza e l’inefficacia degli interventi predisposti dalla Regione Basilicata che, in un primo tempo, erano limitati a brevi tratti di rifacimento con materiale risultato non idoneo e non compatibile con la morfologia della struttura sabbiosa del posto. Ma se dunque l’emergenza sta per essere superata con interventi di ripascimento da considerarsi provvisori, il problema non si può definire risolto in maniera definitiva perché mancano ancora le opere strutturali, non solo al mare, ma anche nel retroterra. E nell’assenza di opere strutturali – afferma il consigliere del Pdl – si coglie l’inerzia delle istituzioni, sia a livello locale, che a livello regionale, che hanno mortificato da quarant’anni il potenziale economico e produttivo di quella zona, rendendola durante il periodo estivo un ‘lager’ di concentramento di persone costrette a subire servizi poco efficienti, che sono rimasti sempre precari e inadeguati per la mancanza di presupposti di elementari opere di civiltà in quella zona”.
“Emblematica – aggiunge Mattia – è la battaglia ripresa da qualche settimana ad opera di un Comitato di cittadini e di operatori economici e turistici di Metaponto che lamentano la presenza ingombrante del Demanio dello Stato su Metaponto lido, che ha impedito e tuttora impedisce ogni possibile sviluppo, avendo prodotto ritardi, intralci e difficoltà nella gestione del territorio e condizionato ogni evoluzione socio-economica in un comprensorio che registra una grave regressione economica e sociale soprattutto rispetto agli altri contesti come Ginosa e Castellaneta da una parte e Pisticci, Scanzano, Policoro e Nova Siri dall’altra. L’Amministrazione comunale di Bernalda, la Provincia, la stessa Regione, sono rimasti indifferenti rispetto ai ‘passaggi estorsivi’ che vengono consumati dal Demanio, tanto più che la natura giuridica dei suoli su cui sono sorti gli insediamenti abitativi e produttivi di Metaponto lido è del tutto incerta ed iniqua”.
A parere di Mattia “le pratiche per la regolarizzazione dei suoli si trascinano ormai da quarant’anni con inaccettabile lentezza burocratica, con gravi pregiudizi e con pesanti oneri finanziari a carico di enti e privati. Non possiamo rimanere indifferenti – continua – rispetto a questo stato di agitazione e a questo stato di cose che si stanno consolidando in quell’area per il trasferimento immobiliare con l’ostinato intendimento punitivo nei confronti di chi ha solo contribuito, dotandosi di strumenti anche legalmente consentiti e sostenendo pesanti oneri finanziari, a migliorare ed a rendere più funzionale e civile un ambiente che ha bisogno ancora di tempo per integrarsi nella civiltà delle funzioni cui è chiamato a svolgere. Ci sono poi opere infrastrutturali e civili indispensabili da realizzare: Metaponto è la località marina che non possiede opere di urbanizzazione primaria e secondaria, non ha una piazza, non ha marciapiedi, è una località che non ha negozi, non ha servizi, non ha una rete del gas, non ha una sede per il culto, non ha una viabilità adeguata ai flussi turistici che soprattutto d’estate sono consistenti. Questa è la realtà di Metaponto che deve essere modificata e in tempi ragionevolmente brevi, attraverso un ‘Piano Speciale’ dotato di adeguati finanziamenti che superi le attuali gravi carenze infrastrutturali e di servizi civili per rilanciare Metaponto lido nei programmi regionali e nazionali di promozione turistica e, quindi, attrarre sempre nuovi flussi di turisti”.