Popolari e Riformisti: sviluppo e rinnovamento

Falotico,Tosto e Potenza:”dopo le sedi di Potenza e Matera, i Popolari e Riformisti preparano al Due Torri a Potenza l’uscita ufficiale della nuova formazione politica con una manifestazione pubblica allargata alla base dei rispettivi partiti”

“Tosto, Potenza e Falotico – si legge nella nota diffusa dall'ufficio stampa del gruppo politico – hanno ormai consolidato il loro rapporto e si accingono a lanciare l’alleanza nello scenario politico regionale. Non a caso, lo slogan della manifestazione del 2 Dicembre è ‘insieme, per la svolta’, che evidentemente non si riferisce solo all’ ingresso in campo della nuova formazione, ma al ruolo politico che essa intende giocare per sostenere quel cambiamento nelle politiche regionali di cui da tempo si avverte la necessità. Il cuore del ragionamento che è alla base di questo patto di alleanza è l’esistenza di una crisi di credibilità della massima istituzione regionale, in un momento in cui grosse nubi si addensano sul Sud e più forte ed unitaria dovrebbe essere la reazione delle istituzioni meridionali e regionali all’ormai evidente tentativo di scaricare sulla parte più debole del Paese il peso di una crisi nazionale. In momenti come questi, l’inconsistenza delle risposte, l’assenza di una vera programmazione, lo scollamento politico, sono lussi che la Basilicata non può permettersi. Proprio la nostra regione registra quotidianamente dati drammatici sulla precipitazione dei livelli occupazionali, sul depotenziamento delle filiere produttive e sulla chiusura di industrie e PMI, sul fallimento di artigiani e detentori di partite iva, sulla decadenza dei servizi, sull' obsolescenza infrastrutturale, sul malfunzionamento della macchina amministrativa. Inoltre, nonostante le copiose risorse utilizzate e la consolidata premialità ottenuta sui fondi della Unione europea, gli indicatori che misurano lo stato economico e sociale della regione sono deficitari e preoccupanti. Basta pensare – continua il comunicato – che siamo il fanalino di coda, tra le oltre 160 regioni della UE, per il basso reddito medio pro – capite, l’elevato tasso di povertà, di emigrazione, l’analfabetismo e in particolare all’incombente rischio di essere risucchiati di nuovo tra le regioni dell’obiettivo 1. Eppure, nonostante l'evidenza di questi sintomi catastrofici, la classe dirigenziale che sta gestendo l'emergenza sembra non avere risposte da dare alla società al punto da sollecitare e legittimare una risposta sostitutiva e sussidiaria da parte delle categorie datoriali e sindacali”.

“Bisogna rilanciare – sottolineano Falotico, Tosto e Potenza – l'insieme delle Attività produttive e dell’occupazione con un Nuovo Patto Sociale che coinvolga in una grande intesa Regione ed Enti locali, rappresentanze Imprenditoriali e sindacali. Cosi come non sono procrastinabili politiche industriali basate sulla attivazione di nuove convenienze allocative per le imprese più moderne, e su una nuova alleanza produttivo – imprenditoriale con le grandi industrie che operano in Basilicata. La ‘svolta’ ipotizzata dalla nuova formazione politica è, dunque, innanzitutto la proposta di una nuova politica economica che metta al centro il rilancio delle Attività produttive e conseguenzialmente dell'occupazione, l'inserimento lavorativo delle nuove generazioni, un nuovo approccio all’impresa, nuovi strumenti di vantaggi competitivi per le imprese. Al momento, il Governo regionale, nonostante i proclami altisonanti e gli slogan accattivanti, ha di fatto derubricato e sottovalutato queste impellenze perseguendo politiche di finanziamento che già nel passato hanno manifestato la loro inconsistenza”.

“Un grido di allarme si lancia – continuano i responsabili dei Popolari e Riformisti – anche verso la nuova legge per il Sud, la quale sembra una enorme nube minacciosa che si affaccia all’orizzonte regionale, con il tentativo, in essa architettato, di togliere le risorse non utilizzate e di trasferirle al sistema decisionale nazionale, anche per finanziare infrastrutture che passano oltre la Basilicata e ne completano il quadro di emarginazione. La minaccia è così grave che sollecita risposte urgenti e forti, come una nuova marcia dei centomila, che dia il senso di una Istituzione regionale forte, unita, decisa, beneficiaria di un consenso vasto e generalizzato. Una risposta a questo reiterato tentativo di depauperamento delle risorse regionali – conclude il comunicato – non può venire con le parole o con i proclami, ma accettando e mettendo in calendario riforme e processi amministrativi importanti, lo snellimento dell’amministrazione, la semplificazione degli enti, l’accorpamento dei settori, la creazione di nuovi strumenti di programmazione e di controllo, l’ingresso del merito e delle vere managerialità nelle amministrazioni. I popolari e riformisti si preparano a fare di questi temi i colori e i simboli della loro lotta politica in tutti i comuni della Basilicata”.

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