Edilizia, Palma (Feneal-Uil): serve una svolta culturale

“La riapertura delle scuole è l’occasione per riprendere una riflessione sulle figure professionali che, al netto della crisi che coinvolge il settore delle costruzioni, sono più richieste nello stesso comparto e quindi su quali iniziative promuovere per formare i giovani e, contestualmente, qualificare ulteriormente gli operai che lavorano già nei cantieri”. A sostenerlo è il segretario generale regionale della Basilicata della Feneal-Uil Domenico Palma riferendo che in proposito un appuntamento importante sono le Giornate Nazionali della Formazione in Edilizia (previste dai CCNL 2008 del settore), in programma a fine settembre e, inoltre, in occasione dei trent’anni dalla fondazione del FORMEDIL il convegno dedicato al futuro della formazione bilaterale delle costruzioni.
“I temi del sistema bilaterale della formazione edile, il ruolo ed il contributo che il sistema dà alla formazione e alla crescita professionale e qualitativa delle costruzioni nel nostro Paese, si intrecciano strettamente – aggiunge Palma – con quelli della istruzione e formazione dei giovani per favorire l’ingresso nel mercato del lavoro.
Come in ogni altro settore, anche nelle costruzioni – continua il segretario della Feneal-Uil – si possono individuare due grandi tipologie di figure professionali: quella delle figure specialistiche, presenti all'interno del settore quasi in via esclusiva, e quella delle figure trasversali, che si ritrovano cioè in ogni tipo di attività economica. Tra gli operai specializzati i più richiesti sono i muratori, i saldatori, i tornitori, gli idraulici, mentre le assunzioni di professioni “tipiche” riguardano figure di livello mediamente meno elevato rispetto all'industria nel suo complesso. Ma come confermano indagini e ricerche ci sono imprese che denunciano difficoltà di reperimento particolarmente elevate quali tecnici di gestione del cantiere, operatori macchine movimento terra, addetti alla conduzione di apparecchi di sollevamento, piastrellisti e posatori materiali lapidei, per citarne alcune.
E’ evidente dunque che il sistema scolastico regionale deve interrogarsi su come contribuire alla formazione di queste figure in più proficua e stretta cooperazione con l’Efmea (l’ente di formazione specifico) e le Scuole Edili, organismi storici voluti da imprese e sindacati che hanno bisogno anch’essi di un rilancio e di un adeguamento al passo con le nuove richieste delle imprese.
Serve una svolta soprattutto culturale per indirizzare i giovani verso studi e specializzazioni tecniche per acquisire un titolo sicuramente più spendibile sul mercato del lavoro e – conclude Palma – questo deve essere comunque un compito di tutti anche per allontanare dai ragazzi il “mito” del posto in ufficio”.
(bas – 04)

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