“Rilevante interesse ha determinato nel pubblico presente, ma tra i diversi interlocutori politici e sociali, la presentazione e l’approfondimento fatto in Casa dei Riformisti, del disegno di legge sulla “Democrazia Economica” del presidente della Rosa per l’Italia Savino Pezzotta, presente all’iniziativa, svoltosi nei giorni scorsi.
Un interesse che ha spaziato ben oltre l’articolato e le finalità della stessa proposta legislativa, affrondando temi scottanti quale l’unita del sindacato (presenti i tre segretari regionali di CGL-CISL e UIL) e le polemiche innescate dall’amministratore Delegato FIAT Marchionne, circa le questioni insorte su Pomigliano e su Melfi”. Lo afferma in una nota Antonio Papaleo presidente della sezione Ucid (Unione cristiana imprenditori dirigenti) di Potenza.
“Un dibattito proficuo – prosegue – che ha che ha segnalato il pericolo di veder abbattere le tutele e i diritti, conquistati fin qui dai lavoratori italiani, sebbene si ponga sempre più concretamente l’esigenza di dover porre mano alla rivisitazione ed alla contestualizzazione della diversa fase imposta dalla globalizzazione dei mercati e, quindi, dall’aggiornamento delle stesse relazioni sindacali ed imprenditoriali.
Relazioni che possono far avanzare un diverso atteggiamento attraverso cui rendere più attiva ed efficace la responsabilità d’impresa e la partecipazione degli stessi lavoratori alle decisioni dell’impresa medesima, ma non con finalità di cogestione, bensì facendo avanzare strumenti quali quelli già presenti, quali gli Enti Bilaterali.
Ovviamente la Basilicata sconta il suo carente tessuto imprenditoriale, dovuto alla fragilità del sistema territoriale, specie in quanto la competitività oggi si gioca fra territori (come giustamente ha evidenziato il presidente di Confindustria Carraro), ragion per cui necessiterebbe una azione più mirata a fare impresa, creando condizioni di accoglienza, oggi più difficili stante i ritardi infrastrutturali e le difficoltà imposte dalla crisi dei mercati finanziari che attraversa il sistema industriale del nostro Paese e non solo.
Bene, quindi, ha fatto il neo assessore alle Attività Produttive Restaino a segnalare l’urgenza di porre in essere politiche mirate all’innovazione ed alla ricerca, avendo ben presente le questioni imposte dal crescente fenomeno della disoccupazione giovanile ed intellettuale e, perciò stesso, determinando politiche che sappiano riformare gli incentivi in modo da armonizzarli e renderli compatibili alla crescita, specie in previsione di un federalismo che attualmente si presenta non ben finalizzato agli interessi delle regioni meridionali.
Un dibattito interessante, ma che sconta un grande assente: il lavoro che manca e che non può essere inseguito con misure discutibili, come avverte il Forum dei giovani, attraverso il segretario organizzativo Carmine Lombardi.
Infatti, i dati presenti oggi sul versante disoccupazionale presentano indici drammatici, con punte del 38,3%, secondo Confartigianato, tra i giovani in età compresa tra i 14 ed i 25 anni.
A questo quadro sconfortante occorre che si intervenga in modo straordinario con misure e politiche urgenti ed efficaci, semmai allestendo strumenti idonei che sappiano non solo leggere lo scenario, bensì predisporsi per affrontare azioni mirate su cui si dovrebbe concretamente operare sinergicamente e concertativamente da parte di tutti gli Attori Pubblici e Privati, ma non solo in una logica di “difesa del bidone”, ma di individuazioni di possibili sbocchi che sappiano evitare le fughe dei cervelli e le stanche azioni di routine”.
BAS 05