Venezia (Pdl) su polo del salotto materano

Il consigliere regionale ha presentato un’interrogazione all’Assessore alle Attività Produttive per sapere se il Governo regionale, nelle funzioni di organo erogante finanziamenti alle imprese, abbia esercitato l’opportuna attività di controllo

“È sconcertante leggere dai quotidiani di stampa regionale notizie sullo stato dei contributi erogati dall’Ente Regione alle società del gruppo Calia Italia S.p.A., da anni operante nel distretto del mobile imbottito di Matera, che ad oggi risulterebbero ammontare a circa cinque milioni di euro per la suddetta holding e a circa quattro milioni di euro per la società Manifattura Italiana Divani S.p.A., società peraltro di appartenenza allo stesso gruppo imprenditoriale”. Lo afferma il consigliere regionale del Pdl, Mario Venezia secondo il quale detti “finanziamenti sono occorsi per favorire l’incremento occupazionale delle zone industriali sofferenti come la Val Basento, sito che da decenni attende (siamo al Deserto dei Tartari) la fase attuativa della reindustrializzazione e che, a dire del Governo Regionale, potrebbe rappresentare la principale garanzia delle aspettative del sistema lavorativo materano”. “Menzogne su menzogne – prosegue Venezia – come quelle previste nel bando regionale sul distretto del mobile imbottito materano, che aveva come scopo principale l’incremento occupazionale nell’area interessata ed invece appare un inutile trucco attestato da operazioni di licenziamento e successive riassunzioni tra società appartenenti allo stesso gruppo imprenditoriale, eludendo di fatto un reale ampliamento occupazionale”.

“Ho proposto un’interrogazione all’Assessore alle Attività Produttive – continua l’esponente del Pdl – per conoscere lo stato della dotazione organica del personale (nome, cognome, data di nascita e data di assunzione) delle ditte Calia Italia spa e Manifattura Italiana Divani spa, prima e dopo la data di erogazione dei contributi e per sapere se il Governo regionale, nelle proprie funzioni di organo erogante di finanziamenti alle imprese, abbia esercitato opportuna attività di controllo, come previsto dalla normativa vigente in materia di finanziamenti pubblici”. “Scongiurando l’eventualità che l’auspicata azione di controllo – conclude Venezia – nei termini normativi fissati dal massimo Ente regionale in materia di criteri di affidamento dei finanziamenti pubblici alle imprese private, non fosse avvenuta, chiedo quali siano le motivazioni che hanno spinto il Governo regionale a sottovalutare un comportamento definito dagli organi di stampa ‘probabile truffa’ ai danni, in primis dei lavoratori del comatoso distretto del mobile imbottito ed in secundis di tutti i cittadini della Regione Basilicata”.

    Condividi l'articolo su: