Rosa e Pici (Pdl) su “Reddito Ponte”

Nel sottolineare che l’iniziativa è una riedizione di ‘cittadinanza solidale’, i due consiglieri affermano che l'occupazione si può ottenere solamente attuando un progetto di sviluppo territoriale assieme al mondo imprenditoriale, e professionale

"E' una nuova emigrazione, questa volta, però colpisce la parte più vitale della società ossia quella dei giovani diplomati, specializzati o laureati. Ogni anno perdiamo un piccolo paese, questa
maglia nera della disoccupazione e relativo calo demografico oltre ad impoverire la Basilicata, mina le possibilità di un armonico sviluppo futuro".

Lo affermano i consiglieri regionali Mariano Pici e Gianni Rosa (Pdl) commentando i dati riguardanti il progetto “Reddito Ponte”. “Abbiamo appreso – sottolineano – che le domande pervenute al dipartimento formazione e lavoro per poter usufruire della misura sono circa 12.000 mila rispetto ai 680 posti disponibili; un dato che non meraviglia considerato che la Basilicata – secondo i dati Eurostat- ha circa il 38,3% di disoccupazione giovanile ed ogni anno quasi 2000 giovani lasciano la Lucania per cercar fortuna in altre regioni italiane o anche all'estero”.

Rosa e Pici sono stati promotori di una mozione sul "Piano aiuti all'occupazione" presentata il 27 ottobre scorso, con la quale si invitava la Giunta regionale a revocare i provvedimenti " work esperience" e "un ponte per l'occupazione ", proponendo di utilizzare le risorse stanziate in un unico provvedimento diretto all'aiuto all'occupazione che ponga l'impresa, il professionista ed il lavoratore al centro del sistema e quali unici interlocutori. "Non sono rimasto sorpreso – sostiene Pici – che
12.000 giovani abbiamo fatto richiesta per il ‘Reddito Ponte’. E’ come se un intero paese avesse chiesto alla Regione Basilicata di poter partecipare".

"I dati – continua il consigliere – li ha resi noti l'assessore Mastrosimone durante l’audizione
in IV Commissione. Ora, grazie ad un provvedimento che è solamente una riedizione più raffinata della ‘cittadinanza solidale’, che se vogliamo chiamarlo senza artifici linguistici è solo un ammortizzatore sociale, scontenteranno 11.000 disoccupati ed inoccupati”. “La disoccupazione- conclude Pici – non si combatte con espedienti sporadici". “L'occupazione e l'incremento dei posti di lavoro – aggiunge Gianni Rosa – si possono ottenere solamente attuando un progetto complessivo di sviluppo territoriale assieme al mondo imprenditoriale, professionale e di concerto con le categorie rappresentative del mondo produttivo. Invece, in Basilicata si continua a polverizzare le risorse economiche in mille rivoli, senza alcuna programmazione o strategia di sviluppo; la maggioranza procede nella gestione, operando in compartimenti stagni, senza alcuna visione complessiva ed organica delle politiche da attuare".

"Abbiamo definito – concludono Rosa e Pici – il "Reddito Ponte" come un provvedimento inutile, da abolire, dato che è non è adatto a combattere la disoccupazione. Lo consideriamo l'ennesimo provvedimento tampone che al massimo darà solo un piccolo sussidio mensile ai giovani inoccupati, con l'ennesimo spreco di enormi risorse – circa 33 milioni di euro- che servirà ad alimentare solo e soltanto il mondo della formazione professionale. La Basilicata ha necessità di un piano di sviluppo serio, mentre ora assistiamo solo a sterili politiche tampone e a mero assistenzialismo".

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