Presentazione libro di Rocco De Rosa su Appennino Lucano

Il 25 ottobre 2010, alle ore 17,30, nella Sala Conferenze della Biblioteca Nazionale di Potenza, sarà presentato il libro di Rocco De Rosa: “Parco dell’Appennino Lucano. Guida narrata”.
Oltre all’autore, presente in sala, e al direttore della Biblioteca Nazionale di Potenza, Franco Sabia, interverranno l’assessore regionale all’Ambiente, Agatino Mancusi, il consigliere regionale Franco Mattia, il commissario straordinario del Parco Appennino Lucano, Domenico Totaro. Coordina Oreste Lo Pomo, caporedattore Rai.
Questa guida narrata sul Parco dell’Appennino lucano, oltre a essere un sostegno per chi viaggia, è anche una guida capace di offrire al lettore/viaggiatore una serie di valutazioni relative all’Area naturalistica e notizie storico-sociali del parco che rappresentano un valore aggiunto per una conoscenza ampia e approfondita.
L’autore non si rivolge solo al turista descrivendo, con linguaggio chiaro e diretto, proprio del giornalista, le bellezze naturali, storiche e archeologiche godibili con la visita, ma la sua attenzione è indirizzata anche al mondo della scienza e della ricerca.
Interessante risulta il riferimento all’azienda Codra Mediterranea che studia il mondo delle biodiversità e lo sviluppo di tecnologie ambientali che consentono di conservare quella flora e quella fauna destinata a scomparire per sempre.
Ma, anche, le riflessioni relative al petrolio che, nonostante la Val d’Agri rappresenti il più grande giacimento europeo in terra ferma, come spiega l’ingegner Domenico Totaro, Commissario del Parco, se “… si garantisce un costante monitoraggio dell’area, delle falde acquifere e del territorio nel suo insieme, collaborando con l’Arpab e tutti gli enti preposti alla tutela dell’ambiente e della salute che operano sul territorio”, non rappresenta una contraddizione con la possibilità di valorizzare l’area anche dal punto di vista ambientale e turistico.
Il prof. Ettore Bove, docente di Economia all’Università di Basilicata, pensa allo sviluppo di quest’area della Basilicata nella produzione di ceci, farro e segale, se si trovano giovani interessati all’agricoltura. Anche un orto botanico, secondo le valutazioni del Prof. Bove, potrebbe richiamare studiosi e scienziati o giovani spinti dallo studio e dall’amore per la natura.
Questi progetti sono in sintonia con gli obiettivi contenuti nella proposta di Parco della fine degli anni ottanta così come sostiene Romualdo Coviello che all’epoca, in Parlamento, è stato uno dei fautori della sua costituzione: “Gli obiettivi principali della nostra proposta –scrive- erano quelli di sviluppare una serie di attività, anche economiche, compatibili con l’ambiente, nel rispetto dell’equilibrio ecologico del territorio. Ma consideravano, nello stesso tempo l’utilità di assicurare la presenza stabilizzatrice dell’uomo, soprattutto dove la natura lasciata a se stessa rischia di regredire, provocando fenomeni di degrado ambientale e territoriale: calanchi, frane, dissesti e desertificazione”.
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