Il WWF torna a chiedere una moratoria su tutte le nuove attività di ricerca di idrocarburi sul territorio regionale, perché l’approvazione di ulteriori permessi comprometterebbe definitivamente i delicati equilibri non solo ambientali ma anche socio economici della nostra regione che già sta contribuendo generosamente con i giacimenti della Val d’Agri e della Val Camastra alla bolletta energetica Nazionale”.
Lo ha dichiarato, in un comunicato stampa, il presidente del Wwf Basilicata, Vito Mazzilli, spiegando che l’associazione sta lavorando per presentare proprie osservazioni nel procedimento relativo alla Via (Valutazione di impatto ambientale) presentata dalla società Texana “Aleanna Resorces LLC” alla Regione per il permesso di ricerca di idrocarburi ”Palazzo San Gervasio” nell’area dei comuni di Acerenza, Banzi, Barile, Forenza, Genzano di Lucania, Ginestra, Maschito, Montemilone, Oppido Lucano, Palazzo San Gervasio, Rapolla, Ripacandida e Venosa.
Mazzilli ha reso noto anche che il Wwf ha sollecitato il Ministero dello Sviluppo Economico a non autorizzare il permesso di ricerca idrocarburi “Oliveto Lucano” richiesto dalla Esso e dalla Total, che ricade in buona parte nel Parco Regionale Gallipoli Cognato – Piccole Dolomiti Lucane.
Desta, inoltre, fortissima preoccupazione – ha continuato il presidente del Wwf lucano – il permesso di ricerca petrolifera offshore nel Golfo di Taranto rilasciato dal dimissionario ministro Scajola, che interessa il tratto di mare antistante la costa che da Trebisacce arriva quasi sino a Nova Siri.
Per queste ragioni, il Wwf chiederà al Ministero dello Sviluppo Economico di non concedere ulteriori permessi e alla Regione Basilicata di mettere in atto tutte le misure a propria disposizione per bloccare eventuali permessi rilasciati.
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