Flovilla (RpI): la questione sociale in politica

''La proposta di nuovo Patto Sociale lanciata dall’ad Fiat Marchionne impone anche alla politica di adeguare il proprio modo di essere perché un nuovo patto tra imprese e lavoratori non è sufficiente. Serve un nuovo patto allargato ai “partiti della responsabilità” e alle istituzioni”. E' quanto sostiene Antonio Flovilla, coordinatore regionale Rosa per l'Italia verso il Partito della Nazione, aggiungendo che “il dibattito sulla vicenda Fiat e sulle nuove relazioni tra lavoratori ed imprese si intreccia strettamente con la necessità di riportare al centro della politica le questioni sociali e il tema dell’
uguaglianza, partendo dalla tutela della vita, dal valore sociale ed economico della famiglia e dalla valorizzazione del lavoro in tutte le sue espressioni”.
Secondo Flovilla “l’agenda politica di settembre non può non contenere la sperimentazione di nuove forme di economia sociale e civile, pensando al Mezzogiorno non più come area marginale del Paese ma come fulcro di una politica mediterranea di sviluppo. Lo sforzo che ci attende tutti – partiti, istituzioni e parti sociali – è quello di cogliere i segnali, sia pure flebili, di ripresa e accompagnarli con una forte politica di investimenti che aiuti l’
insieme del nostro sistema amministrativo e produttivo ad innovarsi in profondità. E’ su questi temi – sottolinea Flovilla – che si può generare una nuova fase politica e affrontare anche le questioni dell’attuale crisi della politica. Il confronto deve perciò riprendere dall'invito rivolto dall'on.
Savino Pezzotta, Presidente della Rosa per l'Italia e della Costituente di centro, ad avviare una nuova fase di incontro e di presenza, per rilanciare anche in Basilicata il dialogo nell'area che si ispira ai valori democratici e popolari. Sappiamo – afferma Flovilla – che la cultura del cattolicesimo democratico e popolare vive se mantiene nel Paese un’apertura sul piano dei valori, se li declina in progetti concreti, se evita la retorica dei valori, per dedicarsi, con pazienza e tenacia, a ricercare punti di convergenza sui temi del governo della crisi, della disoccupazione, dello sviluppo, della pace, dell’economia solidale, della povertà e della difesa dei diritti umani e della persona. Questo è il lavoro che dovremmo fare insieme. Ma non partiamo da zero:
c’è un fatto nuovo ed è il formarsi, seppure ancora in forma embrionale, dell’
autodefinita "area di responsabilità" tra esponenti della maggioranza e dell’
opposizione. Molti hanno interpretato questo avvenimento come la nascita di un “terzo polo” , ma così non è. E’ invece un convergere scaturente dalle medesime preoccupazioni sui problemi che riguardano il Paese, e il suo futuro e che, umilmente, cerca, attraverso la strada del dialogo e del confronto, di individuare percorsi che possano contribuire all’uscita dalla crisi. Proprio come sta accadendo con interventi di questi giorni provenienti da esponenti dell’area cattolico-democratico-popolare perché si scriva un’Agenda Sociale con le priorità da affrontare in Basilicata. La crisi economica pone l’Italia innanzi a sfide inedite e sempre più sarà chiamata a misurarsi con processi di cambiamento complessi sul piano produttivo, organizzativo e sociale. A fronte di queste esigenze – conclude Flovilla – poco o nulla si discute della crisi, del lavoro, della famiglia e di un disagio sociale che si diffonde e crea situazioni di malessere. Ancor meno si ragiona sulla disoccupazione giovanile e femminile. La politica sembra occuparsi d’altro, mentre cresce il disimpegno civile e si diffondono gli episodi di corruzione e di immoralità. Oggi serve una proposta politica da costruire rilanciando la questione morale, l’onestà e, per non essere astratti, partire dalla assunzione dei problemi reali del Paese e della differenziazione territoriale e sociale”.
(bas – 04)

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