Petrolio, Prinzi (Idv): in Val d’Agri Centro di formazione

“L’avvio, annunciato per i primi mesi del 2011 in Val d’Agri, su iniziativa di Assomineraria, di un Centro di formazione professionale, con corsi nelle aziende per riqualificare i dipendenti e per i giovani diplomati e laureati disoccupati, è un primo elemento positivo. Esso fa seguito alla stipula avvenuta qualche giorno fa (il 14 settembre), promossa da Confindustria, del “Patto di sistema”, che ha come scopo di mettere in rete le aziende che in Basilicata lavorano o possono lavorare nel settore del petrolio. Dunque, finalmente, si ragiona di nuova occupazione e non certamente in termini demagogico-populisti come ha fatto qualche esponente locale del Pdl, scaricando responsabilità nazionali e di governo sui sindaci attuale e precedente di Viggiano”. Lo afferma in una nota il capogruppo Idv al Consiglio provinciale di Potenza Vittorio Prinzi.
“Tutto ciò – prosegue – non può farci dimenticare i noti problemi di impatto delle attività petrolifere sulla salute, l’ambiente e il territorio.
Senza poter sostenere a priori e pregiudizialmente che il petrolio sia killer, non si può nemmeno sostenere che esso sia del tutto “innocente”, poiché è evidente che causa danni all’ambiente e disagi alle popolazioni del territorio, specie in una realtà antropizzata come la Val d’Agri. E bene fanno le associazioni ambientaliste (come è avvenuto recentemente in un incontro-dibattito a Villa d’Agri sul monitoraggio ambientale), quali sentinelle del territorio, a tenere desta l’attenzione e a mantenere alta la guardia sulla tutela ambientale e sulla salvaguardia della salute, sulla quale non ci devono essere sconti per nessuno. E anche la Provincia di Potenza, e in particolare l’Assessore e il gruppo IDV, in proposito non hanno mai cessato di occuparsene.
Senza dubbio, enormi sono i ritardi dell’avvio dell’Osservatorio Ambientale, rispetto al protocollo d’intesa ENI-Regione Basilicata firmato nel 1998, che hanno in questi anni alimentato diffidenze e sospetti di complicità nei controlli effettuati sull’impatto dell’estrazione e coltivazione degli idrocarburi sulla salute, sull’ambiente e sul territorio. Tra l’altro, solo da poco è stata promossa ed avviata dalla Regione quell’indagine epidemiologica, con il coinvolgimento dell’Istituto M. Negri e di tutti i medici di base, per verificare gli eventuali effetti negativi sulla salute.
Occorre, pertanto, arrivare al più presto con risultati concreti a rassicurare le popolazioni per garantire nelle condizioni migliori possibili quella “convivenza” ambiente-petrolio che fin dall’inizio dello sfruttamento del petrolio fu accettata come sfida, data la presenza del giacimento proprio nel cuore di un Parco Nazionale. Una sfida che aveva ed ha ancora il senso di superare la contraddizione anche alla luce dell’idea “il petrolio per l’ambiente”, ossia utilizzare le risorse finanziarie (royalties) derivanti dal petrolio per tutelare e migliorare le condizioni dell’habitat, creando così più idonee opportunità di sviluppo anche intorno alle risorse ambientali, ma non solo.
E nella rinegoziazione dell’accordo ENI-Regione, tra tutte le altre cose, come l’aumento delle royalties, ritengo che la cosa più importante da rivendicare debba essere l’impiego da parte della compagnia petrolifera nell’attività di coltivazione degli idrocarburi della tecnologia migliore e più avanzata possibile al fine di ridurre l’impatto sull’ambiente e sula salute.
La sfida, benché non affascinante, continua, sapendo che dalle popolazioni del territorio e dalle responsabilità politiche dipende rendere minimi i danni e massimi i benefici derivanti dal petrolio. Dobbiamo senza alcun dubbio fare di più per trattenere ed occupare i nostri giovani, rivendicando interventi più efficaci per il lavoro. Il Centro di formazione pertanto – conclude il capogruppo Idv – si carica di aspettative che non devono essere deluse anche per il ruolo che è chiamata a svolgere la Fondazione Mattei soprattutto per i neo laureati”.

BAS 05

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